Abbiamo sintetizzato tutto quello che potrebbe accadere nel girone C dell’Europeo in caso di arrivo a tre a quota 5.

Antonio Di Natale

Antonio Di Natale (foto dalla rete)

Come gli Europei del 2004, sperando in un finale differente. Anche allora l’Italia figurava nel gruppo C, anche allora le prime due partite terminarono in un pareggio. La Danimarca affrontata nella gara di esordio, certamente non può essere paragonata alla Spagna di oggi e lo 0-0 con cui si concluse la partita non fu sicuramente un risultato positivo come l’1-1 conquistato lo scorso 10 giugno contro i campioni in carica.

Nella seconda giornata contro la Svezia, che aveva battuto la Bulgaria con un travolgente 5-0, fu uno a uno, proprio come contro la Croazia. Il gol realizzato da Cassano nel primo tempo aveva illuso allo stesso modo di quello realizzato da Pirlo. Tante le occasioni sprecate in quella partita per chiudere l’incontro, in pratica lo stesso film della partita vista allo Stadio di Poznan, con beffa finale inclusa. Allora fu Ibrahimovic a gelare gli Azzurri, quest’anno Mandzukic. Intanto nell’altro incontro i Danesi si imposero per 2-0 sulla Bulgaria eliminandola, così come la Spagna ha eliminato l’Irlanda con un sontuoso 4-0.

Due punti per l’Italia allora, due punti per l’Italia ora; quattro punti per Spagna e Croazia attualmente, quattro punti per Danimarca e Svezia nel 2004. Una vittoria quella ottenuta contro la Bulgaria nell’ultima giornata della fase a gironi non bastò allora, una vittoria non potrebbe bastare ora, l’Italia non è infatti più padrona del proprio destino e l’incubo che la partita Spagna – Croazia possa terminare con un risultato favorevole ad entrambe come il 2-2 finale tra Danimarca e Svezia che qualificò le due formazioni è più che mai vivo.

Una successo dell’Italia e un pareggio tra Spagna e Croazia significherebbe 5 punti per tutte e tre le formazioni. Presa in esame la classifica avulsa tra le tre Nazionali:


  • prima dovrebbero essere presi in considerazione gli scontri diretti, quindi tre pareggi;
  • poi si guarderebbe alla differenza reti tra le squadre e ovviamente sarebbe zero per tutte;
  • pertanto si terrebbe conto delle reti realizzate: Italia ferma a 2-2 (Spagna-Italia 1-1, Croazia-Italia 1-1); Spagna e Croazia che invece partono da 1-1 (in virtù dei rispettivi 1-1 contro l’Italia).

Pareggiando Spagna e Croazia 2-2 si porterebbero a 3-3 ed otterrebbero così la qualificazione per maggior numero di gol segnati. La Spagna passerebbe da prima tenendo presente la differenza reti generale dell’intero girone.

Differenza reti generale del Girone che potrebbe interessare anche all’Italia nel caso in cui invece la sfida tra Croazia e Spagna terminasse 1-1. In tal caso, infatti, differenza reti e gol segnati nella classifica avulsa a 3 sarebbero identici e la situazione della differenza reti generale sarebbe la seguente: Spagna 6-2 e Croazia 5-3, con l’Italia, che parte da 2-2 costretta a battere l’Irlanda con almeno tre reti di scarto. In realtà sarebbero sufficienti anche due reti di scarto ma ci vorrebbe un 4-2. L’Italia è infatti costretta a sopravanzare la Croazia. La parità di differenza reti con la squadra allenata da Bilic non basterebbe. Il coefficiente dal combinato delle qualificazioni e fasi finali di Euro 2008, delle qualificazioni e fasi finali dei Mondiali 2010 e delle sole qualificazioni ad Euro 2012, utilizzato come ultimo criterio per stabilire la Nazionale qualificata penalizza l’Italia: la Croazia ha una media di 2,23 contro il 2,20 azzurro.

Vanessa Paola