Intervista esclusiva con l’attaccante che dopo 19 anni tra i pro inizia una nuova avventura con la Rivoltana.
La carta d’identità recita: nato il 5 agosto 1976 (auguri in ritardo!). 53 giorni prima di Francesco Totti, 55 prima di Shevchenko, 48 prima di Ronaldo (il Fenomeno).
Attaccante come loro, 406 partite e 126 gol tra i professionisti, con una rapida puntata in Serie A, sponda atalantina, Gianluca Temelin è stato ingaggiato dalla Rivoltana, società di Eccellenza di Rivolta d’Adda, il paese di Emiliano Mondonico in provincia di Cremona.
Pescarese di nascita, la lombardia è diventata sua terra d’adozione. Casa sua. Vittima dell’assurda norma sull’età media che sta sconvolgendo la Lega Pro, Gianluca, lo scorso anno in Seconda Divisione con la Vallee d’Aoste, si rimette in gioco. E ci racconta, in esclusiva, questa scelta.
Perché ha deciso di mollare i professionisti, dopo quasi vent’anni?
“Perché con le nuove norme sull’età media in Lega Pro alla mia età sono tagliato fuori”.
A parte la Rivoltana, ha avuto altre offerte?
“Non tra i professionisti. Ne ho avute alcune in D, ma da società troppo lontane da Bergamo: così le ho rifiutate”.
Cosa significa per lei ricominciare da Rivolta d’Adda?
“Ripartire dalla Rivoltana significa amare il calcio. È sempre stato lo sport che volevo fare sin da bambino e, finché mi divertirò, continuerò a giocare a prescindere dalla categoria”.
Cosa pensa della polemica in Lega Pro sull’età media?
“Chi è bravo gioca a prescindere dall’età. Ci sarà un motivo se il livello tecnico dei campionati in Lega Pro è sceso molto! E’ vero che i giovani sono il futuro, ma bisogna lavorare sui settori giovanili. Le nuove regole della Lega Pro, invece, servono solo a farli smettere di giocare a 25 anni”.
Un’ultima domanda che esula dalle precedenti: da esperto conoscitore del campionato, chi vede tra le favorite in Serie B?
“Favorita d’obbligo il Palermo. Con i siciliani il Pescara e, subito dietro, Spezia e Brescia. Chiaramente, come ogni anno, ci sarà una sorpresa”.
Emanuele Giulianelli