Monday Night della 5° giornata di Serie A. Al 70’ di Milan Roma l’arbitro Giacomelli fischia un rigore a favore dei giallorossi su un contrasto Pedro – Bennacer. Il giocatore rossonero entra in chiaro anticipo ma la decisione dell’arbitro è presa: rigore per i giallorossi.
Tutti si aspettano una chiamata del VAR, dai giocatori a chi sta vedendo la partita dalla TV. Intervento che però non arriva a correggere l’errore dell’arbitro. Rigore, gol e la Roma pareggia momentaneamente.
PERCHÈ IL VAR NON È INTERVENUTO?
Rimane un mistero il perché il VAR non sia intervenuto, nonostante sia stato invocato più volte dai giocatori rossoneri. E non è la prima volta che una squadra invochi con insistenza l’utilizzo della tecnologia per correggere un errore abbastanza limpido.
Regolamento alla mano, nessuna squadra e nessun giocatore può chiedere l’intervento dell’assistente virtuale. Non solo. Se un giocatore continua a richiedere l’utilizzo della tecnologia può essere punito con un cartellino giallo.
Ma, le polemiche non si chiudono nei 90 minuti di gioco. Continuano nelle dichiarazioni post-partita di dirigenti, allenatori e giocatori, oltre ad essere riprese dalla carta stampata che costruisce corsi e ricorsi storici nelle settimane successive, alimentando il clima di tensione e veleni che serpeggia tra le società.
Una cosa è certa: dalla sua introduzione, ancora non è chiaro a tutti quando e come può intervenire il VAR nel calcio.
SCATTERÀ L’ORA DEL VAR A CHIAMATA?
Il calcio è, da sempre, uno degli sport più restii all’introduzione della tecnologia. Basti pensare che, prima di introdurre la gol-line technology per evitare clamorose sviste ed errori, si è preferito inserire delle “mitologiche” figure: i giudici di porta. La pessima sperimentazione ha poi definitivamente convinto i massimi vertici mondiali a dotarsi di sistemi più affidabili.
Altri sport come basket, pallavolo oppure il tennis utilizzavano già il supporto della tecnologia per ridurre l’incidenza degli errori arbitrali. In più, il suo intervento può essere richiesto direttamente dalla squadra, dal giocatore o dal singolo allenatore. In pratica si hanno un numero di chiamate “libere” da utilizzare quando non si è pienamente convinti della decisione presa dal direttore di gara.
Perché non fare la stessa cosa anche nel calcio? Magari abilitando una chiamata VAR a squadra per ogni periodo di gioco, in cui l’arbitro è obbligato ad andare a rivedere cosa è successo. Dare più importanza alle richiesta VAR delle singole squadre potrebbe evitare le grosse sviste arbitrali che possono incidere sull’esito di una partita?