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IL GIOVANE TALENTO PAPE OUMAR CISSE, CLASSE 2002, SI RACCONTA

19:13 15/02/2022 - CALCIO MERCATO

Mi chiamo Pape Oumar Cissé, sono nato il 4 dicembre 2002 a Dakar.
Ho fatto scuola calcio in Senegal, sono venuto in Italia per passione, ma prima dell'Italia ero in Francia ed in Spagna dove ho diverse squadre interessate a me, ma purtroppo il covid-19 mi ha impedito di firmare in Francia.
Poi mia sorella (Sokhna Binetou) mi ha detto di venire qui in Italia per fare documenti e continuare la mia passione per il calcio, con l'aiuto di Ziko Sarr, che mi ha portato in circoli professionistici dove  ho incontrato anche il Dottor Andrea Pastorello, grande procuratore sportivo, ma Dio aveva deciso diversamente ed io ho accettato, perché nessuno può scappare dal suo destino.
Ho anche pensato di tornare in Senegal per continuare i miei studi, ma grazie all'incoraggiamento del mio amico Oumar Wade, posso anche dire che è più di un fratello, mi ha aiutato molto e quando ero in difficoltà ho visto solo lui, Iba e Ziko.
Durante l'estate ho lavorato al villaggio  turistico Salinello di Tortoreto Lido (TE), come aiuto cuoco, per 14 ore al giorno e guadagnando 35 €, fin quando non ho litigato con il proprietario del ristorante, perchè mi mancava di rispetto e che mi ha mandato via.
Per 3 giorni è stata molto dura e non mi sono potuto nemmeno togliere le scarpe, andando in spiaggia a cercare un altro lavoro e, per grazia del nostro Signore, ho trovato un uomo molto simpatico. di nome Domenico, che mi salutò passandomi di fianco,  e che poi mi ha aiutato molto, con suo cognato Sandro, che purtroppo è morto.
Allo chalet Malibu beach di Giulianova (TE) ho trovato persone rare, che, nonostante i miei difetti, mi hanno accettato.
Non li dimenticherò mai, eravamo una famiglia.
Sandro mi ha visto giocare con i bambini in spiaggia, ha chiamato Luciano Cerasi, allenatore del Giulianova, per parlargli di me, senza che gli avessi chiesto nulla.
Così mister Cerasi, uomo imponente, che stimo molto, è venuto a parlarmi del suo progetto con il Giulianova e così ho chiamato un amico Ivan Michetti, in modo che potesse trattare con la società ed ecco come sono poi arrivato al Giulianova.
Sento anche dire che mi hanno ospitato, ma non è vero, perché nessuno mi ha aiutato.
Ho dormito con mia sorella, poi con Iba ed Oumar Wade, ma nessun altro.
Per il momento non ho nessun procuratore, non ho voluto firmare con nessuno, nonostante siano più di 15 che mi seguono, perché penso solo a segnare, per poter fare carriera, ma solo per quello che realmente valgo.
Accetto i confronti e le discussioni, ma non firmerò e né sceglierò, fino a quando il campionato non sarà finito.

 


Dott. Renato Ventresca

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