Un inizio di stagione tutt’altro che convincente potrebbe realmente costare il posto sulla panchina dell’Inter a Gian Piero Gasperini. Il tecnico di Grugliasco non ha per niente impressionato nei primi mesi alla guida della Beneamata, collezionando tre sconfitte in altrettante gare ufficiali. Un esordio così negativo della squadra neroazzurra non si ricordava da ben novanta anni. Era infatti il 1921 quando un’Inter agli albori della propria storia ottenne gli stessi, identici risultati negativi.
Un’Inter apparsa lenta contro il Trabzonspor, incapace di costruire una vera manovra offensiva oltre che vulnerabile sia con la difesa a tre che con quella a quattro. La colpa del trittico di brutte figure va divisa equamente tra società, allenatore e calciatori: la dirigenza è stata forse un po’ troppo aziendalista quando in estate ha deciso di cedere Samuel Eto’o all’Anzhi per poco meno di trenta milioni, distanziandosi da ogni pericolo economico, tanto più dal famoso Fair Play Finanziario, ma non trovando un sostituto all’altezza del camerunese.
L’allenatore ha forse insistito troppo sul 3-4-3, modulo da cui sempre dipende, volendo adottarlo con atleti che non hanno le caratteristiche per giocare con questo sistema di gioco; i calciatori devono invece rispondere di poca personalità quando contro Milan, Palermo e Trabzonspor avrebbero dovuto cacciare l’orgoglio per evitare di finire a mani vuote in Super Coppa italiana, Campionato e Champions League. Piangere sul passato non aiuta a molto. Ecco perché l’Inter vuol ripartire col piede giusto già a partire da domani sera per l’anticipo della terza giornata di campionato contro la Roma.
Gasperini appeso a un filo? “Solo Moratti lo può dire e nei miei confronti è sempre stato corretto“, chiosa il Gasp in conferenza stampa, continuando così:” Mi regolo sul mio lavoro, sulla mia professionalità e su quello che dicono il presidente e la società, non su quello che sostengono altri”. Parole chiare che non lasciano spazio ad interpretazioni. La fiducia da parte della società nei suoi confronti c’è e si sente, ma deve essere giustificata dai risultati. L’importante anticipo con la Roma può essere l’occasione giusta per far ricredere gli scettici.
Gianluca Pepe
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