Archiviata la vittoria contro il Carpi per l’Avellino c’è da affrontare la delicata trasferta di Monza. 19 i convocati per la gara del Brianteo. Bucaro: “E’ un test importante per dare continuità al nostro campionato”.
Il trittico Pro Vercelli–Carpi–Monza è all’ultimo atto: per l’Avellino domenica 16 ottobre c’è da affrontare l’esame Monza allo stadio “Brianteo”. Archiviata in fretta la vittoria poco convincente contro il Carpi, l’Avellino di Giovanni Bucaro ha ripreso a lavorare senza sosta per preparare al meglio la difficile trasferta in terra lombarda. Per la sfida contro la formazione allenata da Gianfranco Motta, il tecnico dell’Avellino può contare sui rientri importanti di D’Angelo (che ha scontato il turno di squalifica) e di Correa.
Due recuperi fondamentali per l’Avellino che contro il Carpi era imbottita di under ma, nonostante tutto, ha portato a casa con i denti e tanto sacrificio, 3 punti fondamentali nella lotta salvezza. Mentre è quasi sicuro l’utilizzo dal primo minuto del centrocampista ex Turris, qualche perplessità in più c’è sulla possibilità che Correa possa far parte della formazione titolare. L’ex Varese nel turno infrasettimanale è finito in tribuna per scelta tecnica. Bucaro ovviamente valuterà fino all’ultimo se preferire l’estro e la qualità che gli garantisce l’espero Correa o la freschezza atletica e la vivacità che invece gli da l’ex Atalanta, Malaccari, che contro il Carpi è stato autore di una prova abbastanza convincente, al contrario del suo compagno di reparto, Citro, che è rimasto negli spogliatoi dopo l’intervallo.
A sorpresa nei 19 convocati per la trasferta lombarda è assente il bomber De Angelis. L’attaccante stabiese, rientrato contro il Carpi seppur solo in panchina, era dato da tutti gli addetti ai lavori come sicuro titolare nell’undici che domani scenderà in campo contro la formazione brianzola. Si vede che, nella rifinitura svolta in mattinata a porte chiuse sul manto erboso del Partenio-Lombardi, l’attaccante non avrà superato l’ultimo test prima della partenza e il trainer biancoverde avrà deciso di non rischiarlo rimandando il suo rientro dal primo minuto di un’altra settimana.
Il Monza è lì, a tre lunghezze dai lupi, in piena zona calda e vorrà per questo tentare da subito l’aggancio, anche in virtù del fatto che la formazione brianzola non ha mai vinto quest’anno davanti al pubblico amico. Per i lupi quindi sarà una gara fondamentale da prendere con le molle anche in previsione del calendario (non facile) che dovrà affrontare l’Avellino dopo la gara del Brianteo. Contro il Monza, bisogna continuare a fare punti ed evitare altre debacle in stile Pro Vercelli.
Il tecnico biancoverde Giovanni Bucaro presenta in sala stampa la gara contro la formazione lombarda, illustrando le armi vincenti che hanno permesso ai lupi di battere il Carpi: ”Ci deve essere sempre quell’intensità e quella voglia di saper soffrire che abbiamo avuto contro il Carpi. Quando metti questa mentalità durante le partite, i buoni risultati sono una diretta conseguenza. – continua l’analisi del tecnico siciliano – E’ normale che dobbiamo migliorare. Chiedo alla squadra più spregiudicatezza, più tranquillità.
Fino ad ora non abbiamo ancora giocato come si dovrebbe, ma ci sono tutte le potenzialità per farlo. Di sicuro gli chiedo di fare una prestazione decisamente migliore rispetto alle ultime uscite, anche se l’ultima gara (quella vinta contro il Carpi) sotto l’aspetto mentale è stata affrontata nel migliore dei modi, poi è altresì vero che nel calcio si può sbagliare qualcosa (questo fa parte del gioco), ma come intensità la gara contro gli emiliani non mi è dispiaciuta più di tanto. Le prossime che andiamo ad affrontare come intensità e mentalità devono essere affrontate alla stessa maniera di come abbiamo affrontato mercoledì sera il Carpi”.
Bucaro è abbastanza chiaro sulle scelte di formazioni che effettuerà per la partita contro il Monza e quali saranno i parametri da valutare nella formazione dell’undici di partenza, al di là del fatto che la squadra che vince non si cambia: ”Non valuto quale formazione schierare in base alle vittorie o alle sconfitte. Valuto il lavoro che la squadra fa nel corso della settimana. E’ normale che quelli che hanno svolto le due partite ravvicinate siano più stanchi, per qualcuno la fatica si fa sentire. Non mi affido al discorso che, siccome contro il Carpi abbiamo vinto, devo usare gli stessi uomini anche a Monza, ripeto, valuto il lavoro che si fa giornalmente, quello che mi possono dare i calciatori e soprattutto valuto a livello di condizione fisica. Perché qualcuno ha già giocato due partite ravvicinate e quando se ne giocano tre in una settimana la freschezza può fare la differenza”.
L’Avellino contro il Carpi ha vinto ma non convinto soprattutto sul piano del gioco, ne è consapevole anche il trainer biancoverde: “ L’Avellino sicuramente deve cambiare marcia soprattutto a livello di gioco, dove per tutta una serie di problematiche ancora non riusciamo ad esprimere quel gioco che io voglio e che sto cercando di trasmettere alla squadra. E su quello dobbiamo certamente migliorare. Come mentalità ci siamo un po’ meno sotto il profilo del gioco e anche a Monza dobbiamo cercare quell’intensità, ma non perché mercoledì abbiamo vinto il calcio è strano e si poteva anche pareggiare. Si può anche perdere, ma lo si deve con dignità, non lasciandosi mai andare ne smettere mai di lottare e soffrire. Non si deve mai pensare che le partite siano già perse in partenza”.
Il discorso non poteva evitare l’argomento Correa. L’argentino contro il Carpi è finito in tribuna per scelta tecnica, ma per Monza ritornerà tra i convocati e potrebbe far parte della formazione titolare; ovviamente anche lui deve avere la mentalità e l’impegno che il Bucaro chiede a tutti i suoi calciatori. Sulla posizione dell’ex Varese nello scacchiere biancoverde, il tecnico siciliano ha una sua idea: “ Non vedo Correa solo come mediano. Lui nasce come trequartista, però negli ultimi campionati, nelle formazioni nelle quali ha militato, ha giocato sempre nei due centrali di centrocampo; infatti lo scorso anno nel Varese con Sannino (attuale tecnico del Siena) che non gioca con il trequartista, lui(Correa) quando giocava lo faceva sulla linea dei mediani. Penso che possa fare anche questo ruolo, è normale che per caratteristiche lui fa meglio la fase offensiva che quella difensiva. Il campionato è lungo, a noi serve un giocatore come Lucas (Correa) e ci serve più in mezzo al campo perché può dettare i tempi e può prendere la squadra per mano sia per qualità che per mentalità”.
Tre gare in sette giorni, la stanchezza si può far sentire, è un problema solo dell’Avellino o anche per il Monza?: “Questo sforzo pesa per tutti, per noi, per il Monza e per tutte le altre compagini del campionato. Non so loro se giocheranno con la stessa formazione delle ultime due partite. Sicuramente pesa il fatto di giocare tre partite in 7 giorni e può mettere in difficoltà a livello fisico qualsiasi formazione. Come abbiamo visto mercoledì, nel turno infrasettimanale, c’è stata qualche sorpresa, perché in questi campionati le squadre non sono abituate a giocare 3 partite in una settimana. Di sicuro contro la formazione lombarda la freschezza atletica può fare la differenza”.
Ovviamente si affronta anche il capitolo Monza. Dopo il pareggio di Viareggio, i brianzoli inseguono l’Avellino a tre lunghezze di distanza. Che squadra si aspetta di affrontare domenica al Brianteo? “Il Monza è la stessa squadra dello scorso anno anche se nell’ultima sessione di mercato ha integrato la formazione con uomini che hanno una certa esperienza come Colacone e Iacopino. Elementi che, nel passato, hanno calcato i campi delle serie superiori e che possono sempre fare la differenza. E’ vero che hanno avuto un inizio non brillantissimo ma queste sono sempre squadre che ti possono mettere in difficoltà, questo è un campionato dove c’è un grande equilibro tra le diverse compagini che vi partecipano. Ogni partita è imprevedibile (non esistono squadre deboli o partite semplici) basta vedere la Tritium che alla vigilia era data come squadra materasso ed invece sta dando filo da torcere a tutti occupando una posizione di prestigio nel campionato. Il Monza ha una buona qualità e degli elementi di valore in squadra, ma dobbiamo essere noi a fare la partita e portare a casa un buon risultato. Ovviamente dobbiamo giocare con la giusta mentalità che in questi frangenti può fare la differenza”.
Il Monza sul manto erboso del “Brianteo” quest’anno non ha mai vinto, ottenendo due pari e due sconfitte, ma Bucaro non si fida: “Tutte le squadre anche quelle più forti in questo momento fanno fatica a fare risultato in casa, basta vedere nell’ultimo turno la sconfitta del Taranto sul proprio terreno di gioco. E’ un campionato dove l’exploit fuori casa sta cominciando ad andare di moda”. Sul senso da dare alla partita contro i lombardi, il tecnico non ha dubbi: “E’ un test importante. Il Monza non è precaria perché è stata l’ultima formazione ad essere ripescata (ha saputo di dover partecipare al campionato di prima divisione qualche settimana dopo la compilazione dei calendari) visto gli elementi che compongono la rosa . Per noi sarà una gara importante perché si sta per entrare in una fase del campionato dove i punti contano parecchio. Si va verso l’inverno e dopo 8 partite credo che i valori debbano necessariamente già venire fuori. Per l’Avellino è un test importante anche per dare continuità (nel risultato) a ciò che è stato fatto mercoledì”.
Bucaro non si sbottona sull’undici titolare contro il Monza: “Non so ancora chi giocherà domani, oggi abbiamo fatto l’ultimo allenamento però un allenatore decide sempre all’ultimo chi mandare in campo. Ovviamente se si ha una base…! La squadra che ha giocato mercoledì per me ha fatto abbastanza bene, quindi sarà una scelta che farò domani. Non guardo tanto l’età e, contro il Carpi c’è ne stata la dimostrazione, abbiamo un progetto <<under>> e quindi due under devono stare sempre in campo. Ripeto, non guardo l’età ma più la condizione; non è sempre detto che con l’esperienza si vince, ci deve essere la giusta mentalità. Se c’è la giusta mentalità allora l’esperienza ti può dare quel qualcosa in più”.
Infine prima di congedare i giornalisti il tecnico puntualizza ancora una volta che per fare bene e per portare a casa dei buoni risultati quello che conta maggiormente, oltre ad una buona condizione atletica e ad una certa qualità della rosa, è <<la mentalità>> con la quale si affrontano le gare: “L’Avellino in ogni gara deve sempre avere un certo tipo di mentalità. Le partite iniziano tutte dallo zero a zero e l’Avellino indipendentemente dal se gioca contro il Sorrento, il Taranto o il Viareggio deve sempre provare a vincere, poi naturale può succedere che non ci riesci perché l’avversario è più forte, perché sei fuori forma o sei sfortunato o una qualsiasi causa ammissibile, però in partenza, come mentalità, dobbiamo partire per vincere tutte le partite. Poi non succede ok capiremo il perchè, ma l’importante resta la mentalità. Sento dire che a Monza il punto va bene, si va bene ma se io a Monza vado a giocare per il punto perdo di sicuro. Quindi la mentalità deve essere quella di vincerle tutte: si può vincere, si può pareggiare o perdere ma la mentalità che dobbiamo avere è quella di voler vincere contro tutti e, mi auguro, che questa mentalità entri nella testa di tutti i calciatori dell’Avellino. Spero che i ragazzi capiscano ciò e siano più spregiudicati perché la spregiudicatezza e il coraggio ti aiutano a vincere!”.
Al termine dell’allenamento di rifinitura, il trainer biancoverde ha diramato la lista convocati per la gara del “Brianteo” contro il Monza. Questi i 19 convocati:
PORTIERI: Fortunato, Fumagalli
DIFENSORI: Calvarese, Cardinale, Labriola, Porcaro, Stigliano, Zappacosta
CENTROCAMPISTI: Citro, Correa, D’Angelo, Falzerano, Herrera, Malaccari, Millesi, Ricci
ATTACCANTI: Lasagna, Thiam, Zigoni
Ad arbitrare Monza-Avellino di domenica 16 ottobre, con fischio d’inizio fissato per le ore 15:00 sul manto erboso dello stadio Brianteo di Monza, è stato designato il fischietto romano Federico La Penna della sezione Aia di Roma1, coadiuvato dai sigg. Ivano Marco Orsini di Casarano e Sandro Lobozzo di Foggia.
Pietro Esposito