Krasic è forse l’unica nota stonata. Trovata la quadratura del cerchio in difesa?
Milos Krasic (foto dalla rete)
Mancano ancora tanti giorni alla sfida contro il Chievo, ma la Juventus, nonostante sia orfana dei nazionali in giro per il mondo, pensa già ai “Mussi Volanti”. La vittoria contro il Milan ha rigenerato un ambiente un pò giù, in virtù dei pareggi con Bologna e Catania, ma l’intensità messa in campo contro gli uomini di Allegri, ha fatto capire quanto sia diversa questa Juve con quella dello scorso anno.
Non stiamo assolutamente denigrando la formazione della precedente stagione, ma oggi si vede una squadra vogliosa di fare gioco, di imporsi sull’avversario, cosa che succedeva di rado nel campionato scorso.
Forse se si deve trovare una nota stonata, nel successo di domenica sera, possiamo attribuirla a Milos Krasic. Senza giri di parole, il serbo è ancora lontano dalla migliore condizione. Sembrano passati anni luce quando l’ex Cska Mosca faceva ammattire le difese avversarie. Contro il Milan, il giocatore ci ha messo impegno (come sempre), ma Zambrotta non ha dovuto faticare più di tanto per tenerlo a bada. Il gol di Catania lo aveva fatto incanalare sui binari giusti, complice anche Andujar, ma contro il Milan Conte lo ha tolto dopo soli 45′, sarà una bocciatura?
Il tecnico pugliese, intanto, sembra aver trovato la quadratura del cerchio in difesa. Con lo spostamento a sinistra di Chiellini, e il conseguente inserimento di Bonucci al centro, la difesa bianconera non ha corso grossi pericoli contro Ibrahimovic e compagni. Barzagli da garanzie, stessa cosa vale per Lichtsteiner, inesauribile sulla fascia destra, insomma un misto tra giusta esperienza e voglia di tornare a vincere dopo anni di magra.
In avanti, Vucinic si sta integrando bene negli schermi di Conte, con l’allenatore ex Siena che ha saputo cambiare moduli tattici, facendo ricredere anche molti addetti ai lavori che lo “accusavano” di non discostarsi molto dal “suo” 4-2-4. Se è una Juve da scudetto ancora non lo sappiamo, i tifosi, per ora, sono umili e pensano partita dopo partita. Ma se a dicembre la squadra bianconera dovesse ritrovarsi nelle prime posizioni, magari da prima della classe, il sogno potrebbe avversarsi per davvero…
Matteo Brancati
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