Mangone è sicuro: “L’Avellino ha vinto, ma noi meritavamo di più!”. Bucaro fa il pompiere: “E’ una vittoria importante, ma non fondamentale. Il campionato è ancora lungo e dobbiamo restare con i piedi per terra e continuare a migliorare!”

Bucaro vs Mangone

Bucaro vs Mangone in Avellino-Reggiana 2:0

E’ AMEDEO MANGONE tecnico della Reggiana il primo a presentarsi in sala stampa per le analisi del dopo partita. Scuro in volto, sia per il risultato che per alcune decisioni arbitrali non condivise, il tecnico della Regia risponde alle domande dei giornalisiti. Vittoria meritata dell’Avellino?: “Mah, insomma nel senso che ha vinto si  però, la Reggiana ha fatto una buona partita, – il trainer emiliano non è concorde con il risultato –  ha avuto diverse occasioni per pareggiare e per passare in vantaggio. Il risultato dice pero che l’Avellino ha vinto, ma non credo che abbia fatto molto di più”. Ovviamente sul goal del pareggio annullato a Gurma, Mangone è sicuro: “No non c’era alcun dubbio sul goal, l’abbiamo rivisto e a noi è parso in posizione regolare”.

Si è vista una buona Reggiana nel primo tempo, nel secondo però la Regia è calata un po’ in balia dell’Avellino. Mangone non è d’accordo e illustra la sua analisi: “No, si sono difesi (l’Avellino ndr) un po’ più bassi e quindi noi, cercando di recuperare il risultato, abbiamo concesso all’Avellino abile in contropiede qualche occasione di troppo”. Quanto hanno pesato le numerose assenze nelle file emiliane? Mangone non cerca alibi: ”Non hanno pesato perché non devo essere ne una scusa ne un alibi, nel senso che abbiamo sbagliato diverse cose sotto il profilo della fase difensiva e offensiva, quindi parlare delle assenze sarebbe riduttivo e non positivo, per i ragazzi che hanno fatto oggi una buona partita. Erano giocatori che non giocavano da tanto e quindi sono soddisfatto dalla prestazione. Dobbiamo continuare a lavorare in questo senso cercando di recuperare qualche giocatore però sapendo che chi, tra virgolette, è in panchina deve essere sempre pronto e disponibile per la Reggiana”.


Il tecnico dell'A.c. Reggiana - AMEDEO MANGONE

Il tecnico dell'A.c. Reggiana - AMEDEO MANGONE

Il tecnico emiliano cerca anche di minimizzare sull’episodio poco sportivo che ha visto il numero 3, Sperotto, subito dopo il goal annullato, rivolgersi  con un gesto inadeguato  nei confronti del pubblico biancoverde che occupava il settore della Tribuna Terminio. Sperotto nell’occasione è stato poi ripreso anche da un altro giocatore della Reggiana: Se ha sbagliato chiedo scusa per lui. Non credo che fosse offensivo e mi auguro che non lo fosse nei confronti dei supportes dell’Avellino e neanche nella società biancoverde. Credo, che probabilmente (mi hanno raccontato il gesto) non volesse assolutamente dire qualcosa di negativo, ma era solo un gesto di stizza per la situazione che era stata creata dal guardalinee e dall’arbitro in occasione del goal annullato. Non era nessun tipo di atteggiamento negativo nei vostri confronti e nei confronti della città. Quindi l’altro giocatore l’ha ripreso per quel motivo. Li però vi assicuro che il ragazzo non voleva offendere i tifosi dell’Avellino”.

Infine si chiude con l’analisi generale sulla giornata di campionato che ha visto diversi risultati a sorprese con le sconfitte di presunte “grandi” come Benevento e Como: “Vuol dire che è un campionato molto equilibrato. Non c’è nessuna squadra che può essere inferiore alle squadre di testa e questo può essere interessante sia per la classifica, sia per il campionato stesso. Significa che tutti possono lottare per qualsiasi obiettivo, nel senso che non ci sono squadre ammazza campionato e  non ci sono le squadre gia retrocesse o che comunque si pensa siano già spacciate. Quindi bisogna stare svegli e vigili e cercare di lavorare serenamente, sapendo che è un campionato molto difficile e che tutte le squadre hanno la possibilità di vincere con chiunque”.


Il tecnico dell'A.s. Avellino 1912 - GIOVANNI BUCARO

Il tecnico dell'A.s. Avellino 1912 - GIOVANNI BUCARO

Di diverso umore il tecnico dell’Avellino GIOVANNI BUCARO contento sia per il risultato che per i continui miglioramenti che la squadra fornisce gara dopo gara. Mister vittoria meritata soprattutto alla luce della seconda parte della ripresa?: “Si, è una vittoria importante, fondamentale, non tanto perché, ripeto il campionato è lungo e quindi bisogna sempre stare con i piedi per terra; non c’è un’ultima spiaggia o una cosa del genere come spesso si è detto in passato. Sicuramente grande prestazione oggi. Nel secondo tempo la squadra ha fatto una partita di grande livello, difficile da vedere in queste categorie perché ha cercato il secondo goal sempre con ordine, con belle giocate e la giusta mentalità. Non sempre ci siamo riusciti, abbiamo sprecato un po’ però la mentalità è stata quella giusta, quella vera, di una squadra vera che è cresciuta e sta continuando a  crescere. Ho molti giovani, quindi sono contento per quello. Nel  primo tempo invece subivamo un po’ la pressione, ancora non eravamo sciolti; quando ci siamo sciolti, dopo il goal, la squadra ha fatto tutt’altra partita. Ma questo ci sta perché, anche durante questa la gara ho dovuto cambiare qualcosa in corsa (vedi infortunio a Zammuto ndr). Eravamo con quattro under in campo che comunque sono, ripeto, alla prima esperienza di questa categoria, quindi devono crescere e se riescono a liberarsi mentalmente, possono fare grandi cose. Quindi sono contento soprattutto per la prestazione che, secondo me, è stata ottima oggi”.

Una partita giocata bene, dominata per lunghi tratti della ripresa, con tantissimi errori sotto porta e che all’improvviso si poteva anche rischiare di pareggiare: “Ma il calcio è anche questo questo. Sicuramente abbiamo sbagliato qualcosina sotto porta, però, voglio dire, ci sta. Io sono contento della prestazione perché la squadra ha fatto una partita bella. A me è piaciuta tanto.  Nel primo tempo non abbiamo fatto tanto bene, non eravamo fluidi nella manovra. Il secondo tempo mi è piaciuto di più”. E sulle proteste emiliane per il goal annulato nel finale con l’Avellino in vantaggio per 1 a 0, Bucaro è chiaro: “A me hanno detto che era fuorigioco. Pure noi possiamo avere qualche lamentela, c’era un rigore su Marcello (Falzerano ndr) a metà del secondo tempo. Non ce l’ha dato, fa nulla. Voglio dire sono episodi. – il trainer biancoverde continua poi la sua analisi sui rischi corsi nel finale dall’Avellino –  Si, potevamo prendere goal al 90’ ma non significa che la prestazione sarebbe stata negativa. Al di là del risultato la prestazione della squadra oggi  è stata ottimale. Qualcosa concederemo e continueremo a concedere, concedono anche le grandi squadre quindi ci sta. Però, ripeto, l’intensità e la voglia che ci hanno messo oggi nel secondo tempo per me sono delle cose da cui ripartire e mi riempiono d’orgoglio perché è la prima volta, da quando sono qui (ad Avellino ndr) che vedo giocare la squadra in una certa maniera e a mi piace. Anche se avessimo pareggiato io avrei fatto i complimenti alla squadra. È normale che dobbiamo diventare più cattivi perché di occasioni ne abbiamo avute tre, quasi in fotocopia e non l’abbiamo messa dentro, dobbiamo lavorare. L’importante è che comunque abbiamo vinto facendo una prestazione, secondo me, ottima.


Bello l’abbraccio sul 2 a 0 tra Bucaro e l’autore del raddoppio Malaccari a cui poi è seguito quello di tutto la squadra biancoverde, un gesto davvero forte e un segnale verso chi ancora oggi ripete che la squadra non segue il tecnico: “Quando vedi giocare la squadra come vuoi tu, al di la dei risultati, ci sta. Se avessimo vinto 1a0 magari non avrei esultato, ma non perché non ero contento, ma perché dentro di me mancava qualcosa. Vedendoli giocare in questa maniera e chiudere la partita, in quel momento, è stato per me una liberazione e volevo ringraziare i ragazzi, li volevo abbracciare uno ad uno. Sono entrato in campo, non capiterà più, ma mi è piaciuto l’atteggiamento e il gioco che ha fatto la squadra”.

Una vittoria raggiunta con una buona mentalità che fa ben sperare in vista del delicato e importantissimo derby di domenica 13 novembre al Santa Colomba contro il Benevento di Gianni Simonelli. Bucaro come al solito non ama analizzare gli avversari a lungo raggio e preferisce prima pensare ad onore l’impegno di Coppa Italia, mercoledì 9 novembre a Latina: ”Noi abbiamo la partita mercoledì con il Latina che, per noi è una gara ufficiale, poi inizieremo a pensare al Benevento. – il tecnico ovviamente fa il pompiere, spegnere facili entusiasmi e  capire che ancora nulla è stato raggiungo –  Noi dobbiamo crescere, dobbiamo soffrire, perché è un campionato duro, difficile. Dobbiamo lottare partita  per partita. Se pensassimo che oggi abbiamo vinto, anche bene, e cominciassimo a pensare ad altro, non abbiamo proprio capito nulla. Dobbiamo lottare, fare il nostro campionato, guardare solo a noi stessi, giocare partita dopo partita perché le insidie sono dietro l’angolo. Non ci sono squadre che puoi dire…oggi vinci…perché sono più scarse. In questo campionato c’è tanto equilibrio. È dura anche per quelle che stanno davanti a noi. Fan fatica tutti, quindi dobbiamo proseguire su questa strada”.

Dove deve migliorare la squadra?: “Deve migliorare in tutti i reparti, quello lo si migliora con il lavoro settimanale. Deve crescere in personalità e in autostima, questo fa parte del gioco. Lo avevo detto anche dopo la partita contro la Ternana, ho visto una squadra che cresceva. Diciamo, è un’opinione mia che ho giornalmente, quindi mi rendo conto quando la squadra cresce veramente. Deve migliorare perché ancora sbaglia qualcosina, che ovviamente fa parte anche del gioco, però solo con il lavoro quotidiano, stando con i piedi per terra e a testa bassa possiamo raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati se no diventa dura”. Nella ripresa la mossa vincente sembra essere stata quella di spostare più dietro Correa a fare da schermo davanti la difesa con D’Angelo che ha avanzato leggermente il suo raggio d’azione. E’ stata una mossa studiata in un secondo momento?: “Nono è una cosa che dovevamo fare anche il primo tempo, magari non ci è riuscita perché giocavamo solo su un binario, però l’analisi è giusta, doveva essere questa, e nel secondo tempo l’ha fatta bene”.

A proposito di Correa, l’argentino ha disputato forse una delle sue migliori gare da quand’è qui ad Avellino. Anche Bucaro sembra essere concorde: ”Inizia a migliorare tutta la squadra. Correa fa passi in avanti quindi per gli attaccanti diventa anche più facile, perché ricevono più palle. – Non solo Correa oggi secondo il trainer siciliano –  Ha giocato bene tutta la squadra. Siamo stati corti, dietro non davamo molto campo all’avversario quindi è un po’ il merito di tutti. Però è normale che, oggi non dobbiamo pensare che abbiamo risolto tutti i nostri problemi perché c’è da lavorare e dobbiamo lavorare ancora tanto”. La buona prestazione contro la Regia conferma ciò che Bucaro da settimane precisa: “C’è una fase di crescita che arriva con il lavoro, al di la che oggi potevamo anche pareggiare alla fine; ci poteva essere anche l’occasione per loro. Però la squadra è cresciuta con il lavoro, un po’ in  tutti i fondamentali, anche a livello di personalità perché, ripeto, c’è anche qualche giovane che viene dalle primavere, ha gia giocando 5-6 partite di fila, cresce e comincia ad acquisire maggiore sicurezza nei propri mezzi. Quindi ci sono stati netti miglioramenti, mi auguro che si possa sempre migliorare, il che non significa vincere tutte le partite. Migliorare e rimanere con i piedi per terra”. Oggi tutti hanno fatto il proprio dovere con un gran movimento e una bella circolazione di palla: “Deve essere quella la prerogativa. Ci deve essere movimento. Ci dobbiamo muovere tutti, dobbiamo giocare tutti. Il nostro centrocampo è un centrocampo forte che comunque deve crescere. Ha avuto qualche difficoltà, ci sono dei lavori, dei concetti che bisogna sviluppare, non è facile subito riuscire ad avere quello che si vuole, però si sta lavorando. La mia preoccupazione dopo una partita del genere è che  non possiamo pensare di essere più bravi di quello che siamo. Questo lo dico ai miei ragazzi perché sarebbe l’errore più grande che facciamo: piedi per terra, lavorare e umiltà soprattutto queste sono le nostre armi vincenti”.


Si parla della partita contro il Benevento, è un derby sentitissimo che i tifosi attendono con ansia fin dal giorno in cui la nuova Avellino ha visto la luce navigando nei bassi fondi del panorama calcistico italiano. Non è il derby storicamente importante per rivalità (Salerno Calcio) o per prestigio(Napoli) ma resta pur sempre un derby di quelli caldi: “E’ un derby sentito dalle tifoserie, giochiamo fuori casa, comunque l’ambiente sarà caldo. Più che al Benevento dobbiamo pensare a noi. Se staremo bene noi, riusciremo a fare una buona partita. Se pensiamo un po’ troppo al Benevento diventa difficile, anche se il Benevento, fino a questo momento, non ha fatto grandi cose. Però dobbiamo pensare più a noi stessi. Se siamo umili, con la voglia giusta, con la grinta giusta possiamo fare una buona partita, se no diventa dura perché loro hanno comunque qualche elemento che può avere qualche qualità in più, anche se forse fino ad adesso non l’ha dimostrato. E’ pur vero che non seguo il Benevento e quindi non so i reali motivi di questo loro inizio negativo. Quindi bisogna stare attenti. Dipende molto da noi e da quello che ci metteremo”.

Ritornando alla Coppa Italia di Lega Pro è un peso per l’Avellino: “Fortunatamente siamo in tanti quindi per qualcuno che ha giocato meno, può essere un bel banco di prova. Ci teniamo anche se non ha un valore specifico: la Coppa Italia in questa categoria conta poco. La Lega dovrebbe mettere qualche incentivo in più, magari fare i play off a chi vince la Coppa Italia perché se no è un’amichevole un po’ più impegnativa. Mi dispiace solo che dobbiamo fare un viaggio abbastanza pesante infrasettimanale perché tre ore all’andata e tre ore al ritorno, sono un po’ pesanti. – nonostante non regali nulla d’importante Bucaro ci tiene a fare bene –  Però è una competizione a cui teniamo. Proveremo a fare il massimo, soprattutto per qualcuno che ha giocato meno ed ha la possibilità di mettersi in mostra e di fare minutaggio nelle gambe”. Possibilità di giocare per coloro che stanno trovando poco spazio in campionato, ovviamente il pensiero va anche a Simone Puleo. Contro il Latina arriverà finalmente il suo momento: “Penso di si. Lui è parecchio che non gioca. Ha la possibilità di giocare una partita intera che è comunque una partita ufficiale, vera, quindi penso che ci sarà anche Puleo – e Ricci?Ricci rientra dalla squalifica. Ne siamo in tanti. Oggi sono rimasti fuori in molti e quindi avranno la possibilità di mettersi in mostra mercoledì”.

A proposito di scelte e di elementi che oggi sono rimasti fuori dalla sfida, sembra curioso il caso di Eric Herrea speso titolare fuori casa, ma che al Partenio finisce in panca o addirittura in tribuna: “Herrea oggi doveva essere titolare, poi le condizioni del campo, per via della pioggia che c’è stata, mi hanno un pochettino  fatto aprire gli occhi. Pensavo di trovare però un campo peggiore. Quando siamo arrivati, il campo non era quello che avete visto, c’era parecchia acqua. A quel punto lui è leggerino: è un campo pieno d’acqua dove non si sarebbe potuto giocare palla a terra; non era adatto alle sue caratteristiche e quindi,  ho deciso di non schierarlo più e mandarlo in tribuna preferendo calciatori con caratteristiche più consone per le condizioni che c’erano”. Thiam oggi è stato meno appariscente delle ultime uscite svolgendo un lavoro più oscuro del solito, per alcuni giocando un po’ sottotono. Bucaro è soddisfatto della prova del senegalese: “Ha fatto pure lui bene, si è perso in qualche cosa, però ci sta perché noi comunque dobbiamo sempre ricordarci che loro sono calciatori (Thiam, Zappacosta, Malaccari) che arrivano dalla primavera, dove  è un campionato totalmente diverso, ci sono marmellata, miele, tutto troppo bello. Qua devi lottare contro l’avversario, c’è la tifoseria; quindi questi alti e bassi li avranno, questo lo dobbiamo mettere in conto. Oggi, magari Thiam è stato un pò sottotono rispetto, a Foggia dove ha fatto benissimo, o la partita precedente pure…però deve coprire, dobbiamo coprire e tutti devono dare una mano”.

Si chiude con una battuta sul livello di miglioria raggiunto dall’Avellino. Mister secondo lei di quando questa squadra deve migliorare ancora?: “Deve migliorare ancora di un buon 30%, ma non significa che quando migliorerà e sarà apposto, vincerà le partite…”.

Pietro Esposito

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