Inter e Milan farebbero di tutto pur di riportare a Milano il talento bresciano che intanto fa bene in Inghilterra e in Nazionale, aiutato dalla fiducia di Mancini e Prandelli.
Ha un vocione, ma la voce grossa è abituato a farla in campo. Quando scende nel rettangolo verde sembra un veterano. Quando combina guai fa capire di essere ancora un ragazzino. Ma non chiamatelo “bad boy”: Mario Balotelli è l’incarnazione del genio folle. Numeri da campione assoluto alternati a sciocchezze che lo portano con una certa regolarità sulle prime pagine dei tabloid inglesi.
Il giovane Mario ha deciso di rifugiarsi a Manchester, nel tempio della tranquillità. Laddove per divertirsi e costretto a rischiare incendi domestici, o peggio lanciare freccette ai ragazzi della youth Accademy del City. Non è cambiato praticamente nulla del carattere di SuperMario. L’Inter lo aveva lanciato, amato e odiato allo stesso tempo. In neroazzurro aveva mostrato un talento fuori dal comune. La sua freddezza sottoporta faceva – e fa tuttora – invidia ai più importanti attaccanti del Globo.
Peccato che fuori dal campo erano abituali azioni evitabili: sparatorie con pistole ad aria compressa in pieno centro di Milano, viaggi esplorativi nei quartieri degradati di Napoli e chi più ne ha più ne metta. Il patron meneghino Moratti aveva ceduto alle assordanti sirene provenienti dall’Oltremanica. I 28 milioni di sterline offerti da Roberto Mancini erano troppi per essere rifiutati. Il tecnico di Jesi è stato l’unico a voler Balotelli nei momenti difficili, credendo in lui anche all’indomani di quell’Inter-Barcellona rovinato per il lancio della maglia a terra da parte del bresciano. In Inghilterra Balotelli si è confermato un ottimo giocatore.
La sua ottima struttura fisica e la sua ottima tecnica hanno convinto il cittì azzurro Cesare Prandelli a convocarlo in Nazionale. Il risultato è stato il goal da 25 metri segnato venerdì scorso in Polonia. Balotelli è ad oggi il più fulgido talento dell’intero panorama calcistico italiano. Prandelli dice che potrà arrivare al livello di Messi. Quel che è sicuro è che guardare calciatori di questo genere è sempre un piacere. L’occhio vuole la sua parte e l’Italia è abituata al bel calcio. Motivo per cui a Milano sognano di averlo quanto prima possibile. Milan e Inter sono pronti a riportarlo sul Naviglio. Su quale sponda è tutto da vedere. Moratti lo prenderebbe domattina, Galliani gli telefonerebbe anche adesso…
Gianluca Pepe
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