I biancocelesti vogliono sorpassare i friulani in classifica e prendersi la rinvincita dopo quanto accaduto lo scorso anno.
8 maggio 2011, stadio Friuli, 36esima giornata del campionato scorso: l’Udinese batte la Lazio 2-1 e decide la lotta per il quarto posto, poi risolta definitivamente nell’ultimo turno (alla fine i bianconeri si qualificheranno per i preliminari in virtù di una migliore differenza reti). Edy Reja, i suoi giocatori e tutti i tifosi biancocelesti ancora non hanno digerito quel risultato, specie ripensando al rigore sciupato da Mauro Zarate, al palo colto da Libor Kozak o alle occasioni clamorose capitate ad André Dias e a Tommaso Rocchi. Così, domenica sera allo stadio Olimpico, la formazione capitolina avrà modo di tentare di prendersi una piccola rivincita, cercando contestualmente il sorpasso in classifica a danno dei friulani, i quali attualmente si trovano a +2 sulla Lazio.
Tanti problemi legati all’infermeria affliggono Edy Reja. Abdouallay Konko non è stato neanche convocato (al suo posto potrebbe giocare Pedro Cavanda), mentre Stefan Radu e André Dias non stanno al 100%, ma potrebbero comunque scendere in campo. Federico Marchetti si è infortunato durante il match vinto in Salento per 3-2, farà le sue veci Albano Bizzarri, salvo sorprese dell’ultima ora. Ancora indisponibili Stefano Mauri e Christian Brocchi, mentre Matuzalem è recuperato, ma solo per la panchina. Il tecnico goriziano potrebbe anche decidere di schierare la difesa a 3, così come si è già visto nel secondo tempo di Lecce. Davanti Tommaso Rocchi preferito a Djibril Cisse, mentre inamovibile è Miroslav Klose, sempre più idolo indiscusso della tifoseria biancoceleste.
“L’Udinese è la squadra migliore del campionato – ha detto Reja in conferenza stampa – e ha vinto più di tutti. Noi siamo a due passi di distanza. Vorremmo prenderci una rivincita rispetto allo scorso anno quando a pari punti noi siamo andati in Europa League e loro in Champions. Mi piacerebbe batterla, ciò aumenterebbe il valore della Lazio”. Per quanto riguarda invece lo schieramento: “Noi siamo abituati a giocare con il 4-3-1-2. Se avrò gli elementi per poter adottare questo tipo di gioco, privilegerò questo modulo con il quale siamo abituati a giocare. Altrimenti proverò un’altra soluzione (la difesa a 3, ndr)”.
Emanuele Mastrangeli
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