Le interviste al tecnico dei piemontesi Emiliano Mondonico e all’attaccante Sergio Pellissier alla 100esima rete con la maglia del Chievo
Il Chievo batte, nel posticipo della 21esima giornata del campionato di Serie A, il Novara facendolo sprofondare ancora più giù in classifica. Non parte bene, quindi, l’avventura del navigato tecnico lombardo Emiliano Mondonico sulla panchina degli azzurri piemontesi, tecnico tornato in panca dopo aver battuto la più importante battaglia della sua vita, la malattia. Mondonico aveva dovuto abbandonare l’Albinoleffe per curarsi. Dall’altra parte, questa partita ha riacceso l’immagine di Sergio Pellissier un giocatore che ha sposato il progetto del Chievo, la provinciale e la matricola per antonomasia, tralasciando una carriera più remunerativa in una grande.
Di Emiliano Mondonico si è parlato moltissimo in questi giorni in quanto, il tecnico di Trezzo D’Adda, è subentrato ad Attilio Tesser sulla panchina del Novara ossia colui che era stato capace di riportare i piemontesi in serie A dopo oltre 50 anni e conquistando due promozioni consecutive.
“Ero molto curioso di vederla all’opera con gli avversari di pari categoria– dice Mondonico al temine della gara– l’ ho vista bene; noi abbiamo fatto all’inizio quello che loro hanno fatto alla fine, alla fine a loro è andata bene. Abbiamo avuto palle importanti. Questa sera (ieri ndr) siamo partiti con il 3-5-2 poi siamo passati al 4-4-2 questa squadra è meglio che giochi con il 3-5-2; la coperta può essere corta in qualsiasi modo. Vedremo nella prossima partita che sembra più facile. L’importante che i giocatori non abbassino mai la testa” .
L’attaccante valdostano a secco da 10 settimane, si sblocca sul sintetico novarese e spiega come in queste settimane sia stato difficile: “Sono molto contento, venir fuori e vincere non è facile, è stato un gol importantissimo, ma l’importante era tirarsi fuori da questo periodo negativo. Proprio in questo momento dice – Pellissier – è normale che tifosi e giornalisti ti stiano addosso. Milito è di un altro pianeta, ma io gioco nel Chievo. Io sono valdostano, questo freddo è come quello di casa mia, lo sento e sto bene”.
Zaffaroni Fabio