Polemiche, scommesse, ipocrisia. Tutti fattori che stanno facendo allontanare il tifoso dagli spalti

Milan - Juventus (foto dalla rete)

Il momento che sta attraversando il calcio nostrano è paragonabile alla situazione economica mondiale. Polemiche a iosa, il caso delle scommesse che, giorno dopo giorno, si allarga a macchia d’olio, tutte cose che non fanno bene all’immagine del mondo pallonaro. La cosa che fa riflettere è la mancanza di valori di uno sport che sta perdendo credibilità. A nulla è servito lo scandalo 2006 (anche se si dovrebbero dire molte cose a riguardo ndr) per ripulire il calcio dagli stessi personaggi. Una domanda sorge spontanea: era solo Luciano Moggi la causa di tutti i mali? Il gol non convalidato al Milan è da additare a lui? Il fuorigioco inesistente di Matri lo ha fatto fischiare lui?

La risposta noi la sappiamo, ogni campionato è diverso dall’altro e questi episodi, ci mancherebbe, possono capitare. Scriviamo questo perché alcuni personaggi parlano di stile, forse quello stile che non hanno mai avuto. La parola che forse, non fa parte del vocabolario di Carlo Pellegatti, noto telecronista che, alla fine del rovente Milan – Juventus, ha insultato pesantemente Antonio Conte. E’ vero, pensava di non essere in onda, ma certe frasi sarebbe meglio evitarle, onde provocare reazioni scomposte di tifosi esagitati o altro. Non è un esempio di civiltà, diciamo cosi.


Un’altra critica va anche ai detrattori di Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale italiana. Subito dopo la gara di sabato sera l’estremo difensore dichiarava:Se mi fossi accorto che il pallone di Muntari sarebbe entrato, non avrei detto nulla”. Apriti cielo, i moralisti del mondo sono scesi subito in campo per criticare l’onestà di una persona. Proprio quella persona che, con la sue parate, ha fatto vincere un campionato mondiale all’Italia nel 2006. In un mondo, come quello del calcio, dove l’ipocrisia la fa da padrone, le parole di Buffon rappresentato un goccio di acqua limpida in un mare di fango.

Concludiamo con “Scommessopoli”: sentiamo dire che forse ci sarà l’amnistia perché si rischierebbe l’azzeramento totale del calcio italiano, in virtù dei molti calciatori coinvolti. Che dire, se venisse presa in considerazione questa ipotesi si confermerebbe il detto che nel nostro “Bel Paese” sta andando di moda negli ultimi tempi: “Si finisce sempre a tarallucci e vino”…
Infine dimenticavamo: tanti auguri Dino Zoff per i tuoi 70 anni. Tu si che fai parte di un calcio che non ha nulla a che vedere con questo…

Matteo Brancati