A poche ore da Juventus – Roma si susseguono “strane” voci sul tecnico bianconero in merico alla vicenda scommesse
Si sarebbe dovuto parlare di Juventus – Roma in questo articolo, ma, come accade spesso nel mondo pallonaro italiano siamo costretti a occuparci di tutt’altro argomento. Eppure la gara citata in precedenza è fondamentale per la lotta scudetto, è ricca di significati per entrambe le compagini, ma…C’è sempre un ma, dettato da chi vuole far polemica e gettare fango in questo momento del campionato. Siamo quasi alla fine e, guarda caso con la Juventus in testa, si susseguono le voci di un presunto, e ripetiamo presunto, coinvolgimento di Antonio Conte nel marcio mondo delle scommesse.
Avete capito bene, l’attuale tecnico bianconero è al centro di queste voci, che definiremmo, prive di fondamento. Detta così, sembra una barzelletta, anche se poco ci manca, ambientata in quei film comici che fanno della risata la loro caratteristica principale, ma andiamo con ordine e raccontiamo i fatti. Tale Filippo Carobbio, ex giocatore del Siena lo scorso anno, interrogato dal procuratore federale Stefano Palazzi e dal pm della Procura di Cremona di Martino, ha affermato che Antonio Conte, suo allenatore la passata stagione, sapeva del tentativo di alterare la gara Siena – Novara messo in piedi dai suoi giocatori.
Un’accusa gravissima che lede l’immagine del tecnico pugliese. Ora, quest’ultimo, rischia una squalifica di 12 mesi per omessa denuncia, o di tre anni se venisse contestato l’illecito. La magistratura farà le proprie verifiche e, probabilmente Conte riuscirà a dimostrare la sua estraneità, ma ci siamo fatti delle domande e, credeteci, le risposte latitano. Carobbio, dopo essere stato arrestato lo scorso dicembre, parla solo adesso? Come mai non ha parlato in precedenza durante la fase più tranquilla, diciamo così, della stagione?
Se uno sa di una presunta combine, lo ammette subito, o no? Ecco queste domande, non troveranno mai una risposta. Purtroppo in Italia, esiste la concezione di creare polemiche ad arte, solo per il gusto di far inguaiare una persona che sta facendo il proprio lavoro in maniera egregia. Nel calcio italiano l’ipocrisia regna sovrana, basti pensare che subito dopo la morte del povero Piermario Morosini, si parlava del recupero delle gare di A. In Italia funziona così, purtroppo, tanto poi si sale sul comodo carro dei vincitori.
Matteo Brancati