Luigi Pezzella, terzino dell’Avellino, presenta il prossimo match dei biancoverdi contro il Lumezzane ma, soprattutto, parla anche  di obiettivi presenti e pensieri futuri.

Luigi Pezzella

Luigi Pezzella terzino sinistro dell'A.s. Avellino 1912

E’ il terzino sinistro Luigi Pezzella ad incontrare, al termine dell’allenamento del martedì, i giornalisti per presentare il prossimo match che vedrà l’Avellino ospite del Lumezzane ma soprattutto per affrontare ancora una volta l’argomento salvezza non ancora matematicamente conquistato, con un pensiero al suo futuro.

PEZZELLA AVVERTE CHE NONOSTANTE I 39 PUNTI LA SALVEZZA NON E’ ANCORA RAGGIUNTA – A 4 gare dal termine con i play off , oramai sfumati, l’unico argomento che tiene banco in casa Avellino è la salvezza che, oramai, sembra solo una formalità per la formazione biancoverde. Non la pensa cosi l’esterno basso Luigi Pezzella che è sulla stessa lunghezza d’onda del proprio tecnico: “Non siamo ancora salvi. – esordisce cosi il terzino –  Il calcio purtroppo è strano, con 39 punti uno pensa di essere salvo, però vai a vedere i risultati e ti accorgi che le squadre dietro continuano a fare punti con una certa continuità. Quindi fino a quando la matematica non dice che siamo salvi, non siamo salvi.

Ovviamente se avessimo fatto punti a Como forse oggi questo discorso  sarebbe definitivamente chiuso. Mancano 4 partite. Ci dobbiamo salvare il prima possibile e dobbiamo onorare questa maglia, i tifosi e la società. Quindi le ultime 4 partite saranno importanti, spero che ci salveremo il prima possibile poi ci divertiremo nel senso che giocheremo con un pò di serenità in più, componente importante per una squadra come questa”. Le squadre impelagate nella lotta per non retrocedere nelle ultime settimane viaggiano a gonfie vele e la quota salvezza si è pericolosamente alzata, Pezzella ha le idee chiare sulla quota da raggiungere: “Generalmente la quota salvezza è fissata intorno ai 40 punti. L’anno scorso fu leggermente più bassa (38 punti), ma penso che anche quest’anno per salvarti  servano 40-41 punti”.


PEZZELLA E’ CONVINTO CHE CON PO’ DI CINICITA’ IN PIU’ L’AVELLINO POTEVA ASPIRARE AD ALTRI OBIETTIVI – Il difensore biancoverde prova a dare la sua versione riguardo un Avellino che nel girone di ritorno ha mostrato una pericolosa allergia alle gare giocate in trasferta con un solo punto conquistato in ben 7 gare esterne: “I risultati dicono così anche se poi vai a vedere le prestazioni e ti accorgi che prendi un tiro in porta e perdi la partita. Purtroppo siamo poco cinici, perchè creiamo tanto. Con il Como ero assente ma anche li è bastato un episodio (il calcio di rigore) per tornare a casa senza punti. Fa male e ci sta anche un po’ di rammarico perché se fuori casa fossimo stati più cattivi, magari ora staremmo a parlare di obiettivi diversi. Siamo una squadra che gioca a calcio. Cerchiamo di creare superiorità numerica sugli esterni. Magari a volte esageriamo e ci scopriamo un po’ di più. La squadra ha un suo assetto però purtroppo i risultati dicono che fuori casa facciamo un po’ di fatica. Questa squadra ha una sua identità, un suo gioco, poi è normale se proponi il tuo gioco qualcosa devi rischiare”.

PEZZELLA E IL SUO FUTURO STRIZZANDO L’OCCHIO AL BIANCOVERDE – Pezzella al momento è concentrato sull’obiettivo da conquistare e, come mister Giovanni Bucaro qualche settimana fa, non vuole sentir parlare di contratto: “Io come tutti i ragazzi pensiamo a chiudere in bellezza questo campionato e  a salvarci il prima possibile. Poi sarà la società a decidere. È inutile parlarne adesso che manca un mese. Nel calcio le cose cambiano da un giorno all’altro. Ho un altro anno di contratto, ma lo sapete, i contratti si possono strappare o perché la società non vuole tenerti oppure perché  io ho dei problemi. – Pezzella ha in testa solo l’Avellino – La mia priorità è rimanere qua perché una piazza importante come Avellino non si trova da altre parti, però i matrimoni si fanno in due. Non voglio farmi questi problemi. Voglio chiudere in bellezza. Me ne andrò in vacanza e poi si vedrà”.

Pietro Esposito