Focus sull’attaccante francese del Chievo Cyril Thereau al secondo campionato disputato in Italia nelle file gialloblu
Cyril Théreau, arrivato due stagioni fa dallo Charleroi ha incontrato parecchie difficoltà nell’adattarsi al nostro calcio. Dopo una prima stagione abbastanza deludente, adesso l’attaccante si sta rivelando come una della principali sorprese della massima serie italiana.
Théreau è un attaccante francese nato a Privas nell’Aprile del 1983. La sua carriera è stata sino ad ora molto movimentata e altalenante dal punto di vista del rendimento: dal 2001 al 2006 si “fa le ossa” nelle leghe minori francesi mentre, dal 2006 al 2010, gira moltissimo tra Belgio e Romania facendo anche esperienze degne di nota come quelle alla Steaua Bucarest e all’ Anderlecht. Nell’estate del 2010 gli si presenta la grande chance: la chiamata del Chievo Verona e quindi la possibilità di misurarsi in un campionato molto competitivo come la Serie A.
A dire il vero la sua prima stagione tra le fila dei clivensi non è stata felicissima: Théreau, che ha avuto più volte le opportunità per mettersi in mostra, non è mai riuscito ad offrire prestazioni esaltanti, seppur l’impegno e l’abnegazione da parte sua non siano mai mancati. Il primo anno infatti l’attaccante ha inciso poco, soprattutto in termini di realizzazioni, facendo spesso “storcere il naso” ai tifosi veronesi e non solo.
Nonostante tutto, il direttore sportivo Sartori e l’allenatore Domenico Di Carlo decidono consensualmente di tenere il francese, considerando, da un lato che la gran parte dei giocatori stranieri che arrivano nel nostro campionato fanno fatica ad inserirsi e ad esprimersi subito ai massimi livelli, e dimostrando dall’altro piena fiducia nelle doti dell’atleta. Ebbene oggi possiamo con certezza affermare che la scelta della società è stata quantomai azzeccata. Nella stagione attuale infatti il ventottenne francese sta veramente sorprendendo. Favorito dalla stagione precedente che indubbiamente gli è servita per ambientarsi e calarsi in una realtà calcistica così diversa, Théreau sta dando un contributo essenziale alla squadra della diga, ed è anche grazie a lui se il Chievo sta disputando una stagione così positiva.
Ampi meriti legati all’exploit dell’attaccante sono indubbiamente dell’allenatore: Di Carlo da qualche mese a questa parte ha avuto l’intuizione di spostare Théreau dal suo ruolo abituale, prima o seconda punta, arretrandone di qualche metro il raggio d’azione e schierandolo alle spalle degli attaccanti, insomma farlo giocare da trequartista. Da vertice alto dell’ormai consueto “rombo” di centrocampo della squadra della diga, Cyril sta finalmente mettendo in mostra tutte le sue doti migliori. Le qualità principali di questo attaccante sono fisiche e tecniche, unite ad una notevole capacità di inserimento che gli ha anche permesso di segnare gol pesanti (finora ha messo a segno 6 reti).
Oltre a questo è necessario sottolineare un altro aspetto, probabilmente il più importante: Théreau è il classico giocatore offensivo “di manovra”, un giocatore “totale” del quale tutti gli allenatori vorrebbero disporre. Durante le gare del Chievo si può notare come questo atleta si abbassi di sovente anche sulla linea dei centrocampisti per prendersi palloni giocabili e far ripartire, sfruttando buone doti tecniche e una personalità da veterano, le azioni dei clivensi. Stiamo parlando di un ragazzo che ormai è diventato un giocatore essenziale per la manovra della squadra, un calciatore che gioca per i compagni, ma anche un giocatore che, in qualsiasi istante, è capace della grande giocata, del colpo da fuoriclasse in grado di “aprire” le difese avversarie. Anche in questo caso, ovviamente, qualche difetto c’è: a volte è proprio l’eccesso di personalità e di sicurezza nelle giocate che può portarlo a perdere qualche pallone di troppo; inoltre l’attaccante non ha ancora trovato quella continuità nel rendimento necessaria per poter diventare a tutti gli effetti protagonista.
Siamo in ogni caso convinti che i tifosi del Chievo non intendano “crocefiggerlo” per questo, in quanto saranno i primi ad essere consapevoli che il calcio ha bisogno e vive dell’estro di giocatori del genere: i classici giocatori “croce e delizia” che una volta in campo fanno soffrire, preoccupare, inveire ma che un minuto dopo sanno illuminare gli spalti regalando magie e colpi che da soli “valgono il prezzo del biglietto”. Che al Chievo vada bene o meno, questo è anche Cyril Théreau; un giocatore che deve migliorare sotto molti aspettima che ha la maturità giusta per poter puntare a palcoscenici più ambiziosi (non a caso da qualche mese si vociferava di un interesse dell’ OM di Deschamps nei suoi confronti); un giocatore che a 28 anni può finalmente chiudere gli occhi e iniziare a sognare.
Nicola Ledri