Un bell’excursus storico su tutti i videogiochi più belli di sempre sul calcio
Il calcio è un gioco emozionante, coinvolgente al punto che numerosi tifosi, sin dagli albori di questo magnifico sport, sognano di ricalcare le orme dei propri beniamini. L’intento di rivivere in prima persona le avventure dei calciatori più famosi, di rigiocare “quella” partita, di vestire i panni di un campione non sarebbe stato possibile senza la creazione delle prime console da gioco e quindi dei primi simulatori calcistici. Facciamo un excursus a metà tra l’amarcord e lo storico analizzando tutti i videogiochi di calcio più importanti, partendo dagli albori dell’era video ludica fino ad arrivare ai giorni nostri.
Ecco i titoli più significativi della storia dei videogiochi calcistici:
RealSport Soccer – Tutto comincia alla fine degli anni ‘70 quando le prime console ad offrire credibili simulazioni calcistiche furono ATARI e Intellivision che grazie ai propri prodotti di simulazione calcistica riuscirono a raggiungere un notevole successo di vendite. La Console Atari 2600 fu tra le prime a sperimentare delle valenti simulazioni calcistiche che dessero almeno l’impressione di poter giocare una partita di pallone. Ecco quindi comparire sulla scena mondiale RealSport Soccer, videogioco decisamente “essenziale” nel quale, corrispondentemente alle non eccellenti capacità grafiche della console, tre calciatori di colore rosso e tre di colore blu si sfidavano in un campo verde senza portieri.
International Soccer– Con l’avvento degli anni ’80 si assiste all’entrata in scena ed alla imposizione sul mercato della celeberrima console Commodore 64, padrona del mercato, deve il suo successo anche allo sviluppo di quello che potrebbe essere definito il “primo vero videogioco di calcio decente” ossia l’ingresso sul mercato di International Soccer. Il realismo non era il massimo, ma rispetto ai quadratini colorati dell’Atari 2600, i calciatori muniti di faccia, mani, gambe e divise colorate di International soccer furono un notevole passo in avanti. Le squadre erano formate soltanto da sette giocatori, anche questo un passo in avanti rispetto ai tre calciatori concessi dai suoi predecessori e controllare il gioco era semplice, si tirava o si passava con il tasto “fire” e si faceva saltare il portiere (assimilabile piuttosto ad un birillo per le sue limitate capacità di movimento) in direzione del tiro degli avversari. Da segnalare la presenza di spalti corredati di “pubblico” e dei primi cartelloni pubblicitari che pubblicizzavano tutti il commodore.
Emlyn Hughes International Soccer– Forse il miglior gioco di calcio per il Commodore 64, ispirato direttamente da International Soccer le cui somiglianze grafiche sono davvero notevoli. Per la prima volta si potevano controllare delle squadre “vere” cioè le nazionali di: Inghilterra,Scozia, Olanda,Italia, Francia, Spagna e Germania. Ogni nazione aveva i propri calciatori (con nomi inventati) e i propri simboli. Per la prima volta i calciatori avevano delle “abilità” che li differenziavano l’uno dall’altro ossia : velocità, tiro, forma, e tackling che variavano in una scala da 1 a 3. Per la prima volta grazie a Emlyn Hughes Soccer i videogiocatori potevano scegliere tra: coppa,campionato e lega e quindi non limitarsi a giocare delle semplici amichevoli ma disputare addirittura un intero campionato.
Kick Off– Ad inizio degli anni ’90 si impone sul mercato la nuova console Commodore Amiga sulla quale fa il suo esordio Kick Off, un gioco che con tutte le sue successive edizioni farà la storia delle simulazioni calcistiche. Per la prima volta in Kick off la palla non resta assurdamente incollata ai piedi del calciatore ma viene realisticamente calciata in avanti. Vengono inoltre introdotti i replay dei gol, la possibilità di scegliere tra differenti tattiche di gioco , la presenza dei cartellini, il tempo di recupero, gli infortuni e gli arbitri dotati di diverse personalità e diversi atteggiamenti.
Sensible soccer– negli anni ’90 diretto concorrente di Kick off era Sensible Soccer, uscito in anteprima per Amiga e Atari ST, e si distingueva per una giocabilità che secondo i suoi sostenitori è ancora oggi senza rivali.
Fifa e Winning Eleven– A metà degli anni ’90 cominciarono ad imporsi sul mercato le console a 16 bit come Super Nintendo e Sega Megadrive, che diedero vita ai due titoli che ancora oggi la fanno da padrone sul mercato, vale a dire FIFA e Winning Eleven (trasformatosi poi in PES). I due titoli puntano su un target decisamente diverso: Fifa sfrutta i nomi dei calciatori (grazie alla concessione della Federazione Mondiale di Calcio) accoppiandola ad una giocabilità decisamente più “arcade” mentre Winning Eleven punta tutto sul realismo ricercando una giocabilità quanto più vicina alla realtà. Con l’arrivo della Play Station fanno il loro ingresso sulla scena dei videogiochi numerosi titoli detinati all’oblio come: Libero Grande, Actua Soccer, Viva Football, Euro 2000, This is Football, costretti ad arrendersi allo strapotere di Fifa e Winning Eleven (o ISS PRO) divenuti poi padroni del mercato dove spadroneggiano ancora oggi tra rispettivi alti e bassi grazie alle numerose e costanti migliorie apportate alle versioni successive, di anno in anno, per offrire ai videogiocatori di oggi la possibilità di “rivivere” in qualsiasi momento le gesta dei propri beniamini.
Nicola Mirone