E’ decisione di un giudice che si è espresso in merito al presunto mancato pagamento ad una ditta di costruzione da parte della società marchigiana del Tolentino.

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I giocatori rischiano di doversi togliere la maglia cremisi (foto dal sito ufficiale del Tolentino)

Clamoroso al ‘Della Vittoria’ di Tolentino! E stavolta non vogliamo indicare un risultato a sorpresa, in cui a prevalere è stato Davide ai danni di Golia!  Tolentino è un comune con più di ventimila abitanti situato nelle Marche in provincia di Macerata. Ha una squadra di calcio che tra la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila si è messa in luce disputando qualche campionato tra i professionisti, nella ex serie C2. Nel 2005 l’ U.S.Tolentino è retrocessa in Serie D, e nel 2009, dopo un paio di annate difficili, è arrivato addirittura il declassamento in Eccellenza, massimo campionato regionale.

Negli ultimi tre anni la squadra che veste divise color cremisi ha sfiorato la promozione nella categoria superiore, centrando sempre i playoff, ma non vincendoli mai. Il ‘Della Vittoria’ è il suo stadio, è la casa in cui ‘vivono’ tanti giocatori, tra ragazzi ‘di proprietà’ facenti parte della ‘prima squadra’ e ragazzi del settore giovanile, che corrono e sudano per inseguire un sogno. Solamente che questi giocatori potrebbero essere costretti a dover ‘cambiare casa’, per motivi di forza maggiore.

La società tolentinate è scossa da una vicenda giudiziaria paradossale, risalente a 7 anni fa, quando una ditta di costruzioni, la Soico, realizzò dei lavori ad un campo sportivo destinato al settore giovanile. Un paio di mesi orsono è trapelato che l’impresa appaltatrice ha denunciato il mancato pagamento di parte dei lavori effettuati, imputando all’ U.S. Tolentino un debito di circa 240 mila euro. La Soico ha chiesto così agli organi competenti il pignoramento di 49 calciatori tesserati cremisi, ed è notizia di lunedì 1 ottobre che il Tribunale di Macerata ha ritenuto ammissibile la richiesta.


L’Ufficiale Giudiziario chiamato a valutare la situazione, infatti, non ha trovato possedimenti cremisi da pignorare per quell’importo, se non i cartellini degli stessi tesserati! Chissà se talent scouts e procuratori stiano già attingendo dai propri libretti postali per tentare di aggiudicarsi all’asta potenziali campioni che, ahiloro, e ahi dirigenti tolentinati, sono in procinto di sfilarsi la maglia che stanno indossando! In fondo sarebbe un affare bloccare a ‘soli’ cinquemila euro un calciatore che tra qualche anno potrà valere addirittura qualche milione! Il gioco sta nel vederci lungo e…..avere una gran dose di fortuna!

Dall’altro canto, nella mattinata del 3 ottobre, sul sito ufficiale dell’U.S. Tolentino è apparso un comunicato al veleno, che recita così: “I lavori effettivamente realizzati dalla Soico sono stati a quest’ultima interamente pagati. Questo dice il direttore dei lavori e chi si è occupato dell’appalto. Questo dice la contabilità che il direttore dei lavori ha messo a disposizione della società. Il provvedimento del Giudice di Macerata è del tutto incidentale e specifica altresì che vi è necessità di chiarire la complessa questione con articolata ed approfondita istruttoria. Non c’è una sentenza definitiva che sancisca che la Soico deve avere quelle somme.

Quello che dispiace è che in una vicenda che riguarda un contenzioso civile per un appalto, siano stati coinvolti in maniera non opportuna giocatori (anche minorenni), atleti e loro famiglie, oggi preoccupate dell’azione intrapresa sul tesseramento. I giocatori non sono schiavi o cose oggetto di mercato e vendita giudiziaria. Confidiamo che tutte le società della LND e le Federazioni di riferimento combattano questa battaglia al nostro fianco, non prestandosi ad alcuna operazione“.
L’U.S Tolentino ha inoltre presentato ricorso all’atto di pignoramento presso il Tribunale di Ancona, che prossimamente si esprimerà sulla vicenda. I calciatori andranno veramente all’asta? Certamente la fine di questa storia è ancora molto molto lontana.

Lorenzo Attorresi