Il giovane terzino scuola Juventus, ora in prestito al Perugia in Lega Pro, aveva ricevuto un colpo al rene venerdì sera nel posticipo del Curi contro il Pisa. Operato, ora sta bene.

Liviero con la maglia della Juventus

Liviero con la maglia della Juventus

Matteo Liviero è un terzino di spinta, rapido e veloce, che quando arriva sul fondo è in grado di disegnare con il suo mancino educato delle traiettorie al bacio per le punte. I più esperti se lo ricordano fino all’anno scorso con la maglia della Primavera della Juventus, con la quale ha vinto un torneo di Viareggio e sfiorato la Coppa Italia di categoria persa contro la Roma di Alberto De Rossi. Matteo è uno precoce, due stagioni orsono l’allora tecnico bianconero Gigi Del Neri già stravedeva per lui, tanto che lo fece debuttare in Europa League a soli 17 anni. Poi quest’anno il prestito a Perugia, in Lega Pro Prima Divisione, per farsi le ossa, maturare e rientrare alla base il prima possibile.

Quante scorribande lungo quella fascia sinistra e quante sportellate quando sulla sua stessa corsia sopraggiunge in direzione opposta un altro corridore come lui. Matteo Liviero spesso ne esce vincitore, poche volte è costretto a deporre le armi a favore dell’avversario. Venerdì sera però Matteo se l’è vista brutta. E’ il secondo tempo di Perugia-Pisa, valevole per l’anticipo della quinta giornata del girone B. E non ci si riferisce all’episodio in cui è stato sfortunato protagonista, quando verso il 60esimo ha stoppato con il braccio un velenoso pallone in area di rigore che ha decretato il penalty del 2 a 1 a favore del Pisa.


Matteo è rimasto in bambola per qualche minuto, prima di buttarsi alle spalle l’ingenuità commessa e riprendere a macinare chilometri sul suo binario, tamponando e ripartendo e da una sua incursione per poco non ci è scappato il pareggio, se non fosse che a un metro dalla linea un compagno non avesse calciato la sfera alle stelle. Dalla sua parte agisce un certo Antonio Buscè, un professionista esemplare che per tanti anni ha calcato i più prestigiosi campi della serie A ed ha ancora la forza di andare a cento all’ora avanti e indietro. Ed ecco che su quella parte di campo si accende una sfida a velocità supersonica, caratterizzata da accellerazioni, finte e contro-finte, contro-movimenti e contrasti, ma di assoluta sportività e correttezza.

A un certo punto Liviero e Buscè vengono a contatto, è un normale scontro di gioco, un colpo fortuito, di quelli che si dann0 e si prendono tutte le domeniche. Eppure stavolta Matteo lo accusa, è dolorante a un fianco, ma è un gladiatore e di certo non può alzare bandiera bianca in una partita così intensa. Il match finisce. Il dispiacere per aver perso una partita è sempre grande, ma nulla è in confronto al dolore lancinante che Matteo sta sopportando. Dopo qualche ora Liviero ha ancora male ed è trasportato all’ospedale, accompagnato dal team manager e dal medico sociale perugini. Il responso degli esami è impietoso, il rene di sinistra è lesionato, ed è presente un profondo ematoma.

Il combattente Liviero ora ha paura per la sua salute e per la sua carriera che pensa possa essere a rischio, ma dopo la necessaria operazione effettuata lunedì pomeriggio dal Professore Massimo Porena all’ospedale Santa Maria della Misericordia del capoluogo umbro, per Matteo si riaccende la luce. Il rene del giovane calciatore ha ripreso la piena funzionalità come ha comunicato lo stesso Primario, e sembra che Matteo potrà riprendere l’attività agonistica ai livelli più alti anche se ora non è possibile stabilire quando. La prognosi rimane riservata, ma indiscrezioni parlano di soli 4 mesi di stop. In questi giorni sono stati moltissimi gli attestati di vicinanza rivolti a Matteo, da dirigenti, compagni di squadra e non, e non ultimi da Antonino Buscè, in costante contatto con la famiglia del ragazzo, che ha dichiarato: «Ho sofferto molto anche io, avrò fatto dieci telefonate ai familiari e ai dirigenti del Perugia, e finalmente ora gioisco anche se in campo non mi ero reso conto neppure dello scontro con Matteo. Ho un figlio di 14 anni, sono al termine di una lunga carriera ed ora è come se avessi vinto un campionato, non mi sarei dato pace che per un banale scontro di gioco un ragazzo avesse messo a repentaglio la propria vita e la propria carriera».
Auguri di cuore a Matteo Liviero per una pronta guarigione e per un veloce ritorno in campo!

Lorenzo Attorresi