L’attaccante bustocco si racconta:”I miei goal per la I Divisione con la Pro. La tripletta a Buffon? Da raccontare ai nipotini…”

Matteo Serafini

Matteo Serafini (foto dalla rete)

Tanti goal segnati tra Serie B e Lega Pro, di cui tre davvero indimenticabili. Matteo Serafini, attaccante bresciano classe ’78, in carriera ha sempre fatto benissimo a livello realizzativo, e nel campionato di Serie B 2006/07 ha acquisito una certa notorietà per aver segnato una tripletta stupenda alla Juventus. Adesso, Serafini guida la Pro Patria in Seconda Divisione e a suon di goal, già 8 nelle prime 12 partite, si augura di portare i bustocchi nella categoria superiore. TuttoCalciatori.net lo ha intervistato in esclusiva per un viaggio tra ambizioni future ed un’indimenticabile giornata del passato.

Partiamo da domenica scorsa: contro il Santarcangelo due goal e un rigore sbagliato nel 5-1 esterno finale; una giornata da incorniciare…

“Abbiamo dato continuità alla vittoria in casa col Mantova e questa è la cosa più importante. Personalmente, sono riuscito a segnare un’altra doppietta e quindi penso di aver fatto il massimo, meglio di così non poteva andare”.

L’anno scorso 19 goal, quest’anno già 8, pensa di poter stabilire un nuovo record realizzativo a livello personale?

“Non mi pongo limiti. La cosa che mi interessa è il bene della Pro Patria. Devo segnare tanto affinché la squadra possa finalmente conquistare questa benedetta promozione che sfioriamo da due anni ma per penalizzazioni varie non abbiamo mai potuto gioire fino in fondo”.

Il vostro attacco segna tantissimo, e non a caso è il migliore del girone. Avete qualche segreto?

“Siamo in 4 in avanti per 3 posti. Abbiamo un ottimo potenziale per la categoria, chi gioca si fa sempre trovare pronto. Penso che il segreto sia il fatto che ognuno non gioca per sé stesso ma si mette a disposizione della squadra, cercando di portare avanti un concetto di collettivo e non personale”.

Nella parte alta della classifica c’è molto equilibrio. Può essere questo l’anno buono per la Pro Patria?

“Ci siamo andati vicini per due anni, perdendola per motivi extracalcistici. Anche quest’anno la nostra squadra è stata costruita per stare nei piani alti; proveremo fino all’ultimo a conquistare la promozione. Penso ci siano tutti i presupposti per centrare l’obiettivo”.

C’è qualche squadra che Le fa più “paura” di altre nella corsa alla promozione?


“Ci siamo posti la situazione mentale di ragionare partita dopo partita. Ci sono tante squadre che sono in alto e quindi ogni partita è fondamentale per guadagnare punti sulle rivali. E’ importante non mollare, essere lungimiranti ma dando il massimo di domenica in domenica”.

La Lega Pro punta molto sui giovani. Tra i suoi compagni di squadra e tra gli avversari che ha incontrato finora, ricorda qualcuno che l’ha particolarmente impressionata?

“Di giovani importanti ce ne sono tanti. L’unica pecca secondo me è che tanti non sono all’altezza. Non parlo per la Pro Patria, ma in generale. Ci sono queste regole che obbligano le società a schierare under per accedere ai contributi federali e questo va a penalizzare i calciatori e le squadre che sono costruite bene ma che hanno ragazzi non all’altezza. Preferisco non fare nomi di calciatori che secondo me faranno strada, neanche della mia squadra”.

Cosa pensa della riforma della Lega Pro approvata nei giorni scorsi che ridurrà il numero di squadre a 60?

“Penso sia una cosa intelligente. Sono convinto che l’abolizione della regola degli under andrà a favore dei giovani, perché giocherà soltanto chi ha qualità”.

Domenica arriva il Renate: che partita si aspetta?

“Sarà una partita delicata. Loro sono una buona squadra ed hanno cominciato bene il campionato. I calciatori si conosco da due o tre anni e in estate son cambiati soltanto gli attaccanti. Stanno andando forte, sarà una bella partita ma noi in casa dobbiamo raccogliere il massimo dei punti per continuare a correre dietro a questo sogno chiamato promozione. Magari continuando a dare spettacolo…”

Facciamo un passo indietro nella sua carriera: ci racconti quella famosa tripletta a Buffon.

“Fu una partita molto emozionante, il Brescia rifilò un 3-1 a quella Juventus che vinse a mani basse il campionato. Riuscii a segnare tre goal in 45’, penso che pochi riusciranno ad eguagliare quella tripletta in un tempo. Tra l’altro, fu una tripletta particolare: un pallonetto da 30 metri, una rovesciata e un tiro potente da fuori area. Sono quelle partite da far vedere  ai nipoti, quelle soddisfazioni che capitano una sola volta nella vita”.

Gianluca Pepe