Acquisizioni di documenti da parte degli agenti in merito a false fidejussioni. Le prime reazioni.
Il calcio non ha proprio pace: questa volta a farla da padrona sono presunte false fidejussioni che società di Lega Pro avrebbero presentato per l’iscrizione al campionato. Nei giorni scorsi, come riportato dall’ANSA, ben sei società di terza e quarta serie sono state visitate dalla squadra mobile di Firenze ritenute, appunto, responsabili di false fidejussioni alla Lega Calcio. Le società coinvolte sono Como, Treviso, e Avellino di I Divisione, Casale, Chieti e Bellaria Igea Marina di Seconda. Sarebbero state acquisite solo delle documentazioni ed al momento non ci sarebbero indagati.
Proprio una delle società coinvolte, l’Avellino, non ha perso tempo e, tramite un comunicato, ha voluto rispondere alla notizia apparsa proprio sull’agenzia di stampa. La società biancoverde si ritiene estranea ai fatti e addirittura parte lesa.
Ecco il comunicato apparso sul sito ufficiale degli irpini:
“Nell’ambito di un’inchiesta che ha coinvolto diverse società professionistiche l’Avellino, che aveva ipotizzato di presentare tramite broker finanziari una fidejussione dell’Allianz Bank, è stata ascoltata nella persona del presidente dottor Walter Taccone il quale ha chiarito la posizione dell’Avellino che è assolutamente estraneo ai fatti contestati in quanto non è stata MAI presentata la fidejussione in oggetto alla Lega Pro in fase di iscrizione.
Il presidente è stato solo ascoltato come persona informata dei fatti e come parte lesa. Per maggiore chiarezza di informazione, la Covisoc ha controllato tutte le fidejussioni dell’A.S.Avellino esprimendo parere favorevole non riscontrando irregolarità sulle fidejussioni presentate dalla Banca della Campania.
Si ribadisce, infine, che non c’è stato alcun coinvolgimento oggettivo della società in merito a questa inchiesta a carattere nazionale e che l’Avellino è parte lesa in questo eventuale raggiro o truffa da parte dei broker lombardi che già in estate sono stati denunciati da questa società alla Procura dalla Repubblica”.