Il Presidente della Figc Giancarlo Abete ha ammesso con amarezza che la legge sugli stadi è ferma e probabilmente rimarrà solo una proposta.
“La legge sugli stadi è al palo, salvo miracoli rimarrà una proposta. Questa è una storia italiana, da schiaffo del soldato. Oggi possiamo metterci una pietra sopra e nella prossima legislatura dovremo con impegno capire quali sono le priorità”. Lo ha dichiarato il presidente della Figc Giancarlo Abete in occasione del convegno ‘Legge sugli Stadi: ultima chiamata’ che si è svolto ieri presso la ‘Sala D’Armi’ di Palazzo Vecchio a Firenze. All’iniziativa, promossa dal vicesindaco e assessore allo sport del Comune di Firenze Dario Nardella, hanno preso parte il primo firmatario della legge sugli stadi Giovanni Lolli, il direttore generale della Lega di A Marco Brunelli, il presidente della Lega B Andrea Abodi, il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli, il direttore generale della Figc Antonello Valentini, il vicesindaco di Palermo Cesare Lapiana, l’assessore allo sport di Udine Kristian Franzil e, in qualità di moderatore, Michele Uva.
“Nell’ambito dell’iter legislativo – ha ricordato Abete – ci sono state situazioni che anziché determinare un volano positivo hanno avuto conseguenze negative come le nostre candidature agli Europei 2012 e 2016, che prevedevano la capacità del sistema paese di fare provvedimenti di legge sugli stadi”. Il presidente federale ha sottolineato anche che il mondo del calcio non ha fatto lobby (“le lobbies nel calcio non servono a nulla”) e che spetta al Parlamento il compito di fare sintesi: “E’ più la politica a comunicare attraverso lo sport – ha sottolineato – che non lo sport ad avvalersi della politica. In questa legislatura i provvedimenti collegati a una attenzione verso lo sport non ci sono stati. Ho grande rispetto per il Parlamento, ma dobbiamo capire quale ruolo può avere la politica per lo sport. L’80% delle interrogazioni riguarda gli errori arbitrali e Calciopoli. Serve un salto di qualità”.
La legge presentata il 7 novembre è stata approvata dalla Camera nel Luglio scorso e ora è ferma al Senato. ”Tecnicamente – ha spiegato Giovanni Lolli – la legge può essere approvata subito. Manca il parere della Commissione Bilancio, ma la legge è senza copertura finanziaria. Quindi già la settimana prossima potrebbe essere approvata, ma in verità non nutro questa speranza”. ”Il Senato – è stato l’appello di Dario Nardella – faccia un ultimo passo: questa legge non è un vezzo, ma un fatto di modernità perché l’Italia ha stadi tra i peggiori del mondo. Se poi non sarà possibile approvarla adesso, nella prossima legislatura non si riparta da zero”.
“E’ sconfortante – ha ammesso Brunelli – che a distanza di quattro anni dall’avvio dell’iter sulla legge per gli stadi, non si sia ancora arrivati alla conclusione di tale percorso. Se questa legge non andrà in porto sarà una sconfitta per tutti”.
Fonte: figc.it