Le società rischiano addirittura penalizzazioni in classifica, la retrocessione o l’esclusione dal campionato.
Tanti i casi di razzismo negli stadi in questi ultimi anni. Partite sospese, giocatori che lasciano il campo, multe, stadi chiusi. Le controversie a riguardo sono moltissime. Giusto interrompere l’incontro? Quali insulti possono essere definiti razzisti?
Quest’ultima questione non appare ancora del tutto chiara, per quanto riguarda i provvedimenti da infliggere, la Fifa ha deciso di usare il pugno di ferro, inasprendo le sanzioni.
L’organismo di governo mondiale del gioco calcio riunito in questi giorni alle Isole Mauritius ha approvato quasi all’unanimità nuove regole molto più severe delle attuali.
Gli insulti razziali saranno inizialmente puniti con avvertimenti e multe ai vari club. In caso di recidività, la squadra potrà addirittura subire penalizzazioni in classifica e in casi estremi la retrocessione e l’espulsione dal campionato.
Verrà introdotto una nuova figura: un arbitro nelle tribune, il cui compito sarà quello di sorvegliare il comportamento dei tifosi ed eventualmente procedere con la segnalazione dei singoli individui ritenuti responsabili degli insulti. Coloro che verranno identificati e ritenuti colpevoli potranno essere allontanati dagli stadi per almeno cinque giornate di campionato. Cinque giornate di squalifica anche per i giocatori responsabili dello stesso reato.
Pene molto più aspre di quelle previste dalla Uefa: l’organo di governo del calcio europeo, infatti, come è noto, per gli insulti razziali prevede la chiusura dell’impianto e il pagamento di una multa pari a 50 mila euro.
Vanessa Paola