L’ormai ex centrocampista rossonero ha salutato tutti in conferenza stampa non senza un pò di amarezza.

Massimo Ambrosini (foto dalla rete)

Massimo Ambrosini (foto dalla rete)

Queste le prime dichiarazioni rilasciate da Massimo Ambrosini in conferenza stampa a San Siro:”Il motivo per cui siamo qui lo sapete tutti: volevo ringraziare tutti, sono emozionato perchè non è facile. Ho aspettato qualche giorno prima di parlare per smaltire un po’ di amarezza. Voglio ringraziare tutti a partire dal Presidente e da Galliani per 18 anni bellissimi, fino ad arrivare a tutte quelle persone che non si vedono come tutti coloro che lavorano a Milanello. E poi naturalmente tutti i miei compagni di squadra che sono la cosa più bella di tutti questi anni. Non ho Facebook e Twitter, ma so di tutto l’affetto dimostrato dai tifosi rossoneri e li ringrazio.

Il Milan mi ha permesso di giocare in stadi meravigliosi, di avere compagni di squadra magnifici ed essere capitano di una grande squadra come il Milan. Io mi sento ancora un giocatore, gli attestati di stima che sto ricevendo me lo stanno facendo capire ancora di più e quindi la vita va avanti e continuerò a fare il calciatore. Non tocca a me dire se è una decisione giusta o sbagliata, non è una cosa così scandalosa visto che ho 36 anni, ho dato tanto, mi avrebbe fatto piacere se avessero posto un pochino di attenzione in più alla vicenda. Mi avrebbe fatto piacere magari se mi fosse stata comunicata con maggiore attenzione, non voglio rimarcare questa cosa, non sono qui per rimarcare le mancanze, però io sono qui ripeto per ringraziare e salutare tutte le persone che mi hanno permesso di essere un giocatore del Milan, a loro va il mio ultimo pensiero. La cosa più importante è questa qui.


E’ l’ultima volta, l’occasione per ringraziare pubblicamente, non so se ce ne sarà, ma non sarei l’unico che non ha avuto il privilegio di salutare i tifosi.La vera forza del Milan sono anche le persone che non vedete, a loro va il mio ultimo pensiero da giocatore rossonero. Tutti i discorsi relativi al futuro lasciano il tempo che trovano dato il periodo che sta attraversando il calcio. Quello che sarà il futuro non lo so. Non mi aspetto che lo sappiano loro e che mi propongano qualcosa. Io avevo capito, dopo tanti anni in una società, c’è la possibilità di capire gli intenti. Ho rispettato la politica societaria come ho sempre fatto. Con noi la società non ha mai fatto niente di concreto se non alla fine campionato.

Avrei voluto andare a salutare i tifosi, ma visto che non mi era stato comunicato ancora niente ho preferito non andare. Non è stata una scelta indolore, ne sono certo, ma avevo capito cosa sarebbe successo. La vicenda dell’allenatore ha allungato tutta la vicenda.Non sono sorpreso per la decisione della società, so di essere ancora un giocatore, ora che so cosa ha deciso la società, prenderò altre decisioni. Valuterò le offerte che ci sono. Ora dovrò prendere nuove decisioni: prima dovevo decidere se accettare il rinnovo, ora invece dovrò valutare le offerte che mi arriveranno. La Fiorentina è una grandissima società, una grandissima squadra allenata da un grande allenatore, se si facessero avanti valuterei quello che hanno da propormi, perché hanno un progetto importante.Ho fatto tanto per questa società e ho anche ricevuto tanto.

Io partite di addio non ne faccio, certe situazioni vanno secondo me fatte e vissute al momento. Se ci sarà non mi tirerei indietro, ma quello che mi dicono è già ampiamente appagante. Istanbul è una partita che tutti vorrebbero rigiocare, mentre la prima coppa alzata da capitano, cioè la Supercoppa Europea contro il Siviglia, la prima volta non si scorda mai. Zanetti è una questione che mi non riguarda. Sono vicende che riguardano un altra società, io ho già spiegato il mio pensiero sulla decisione del Milan. Ancelotti è il tecnico a cui devo di più. In un periodo difficile per la mia carriera in cui non stavo bene, mi ha chiamato una sera e mi ha detto di recuperare con calma che avremmo vinto la Champions e così è stato nel 2003.


Questa stagione è stata miracolosa. Qualche merito ce l’ho anch’io, in una stagione così non è stato facile stare tranquilli nei momenti più difficili. Arrivare terzi è un risultato incredibile. Se l’allenatore avesse voluto la volontà di trattenermi, magari avrebbe provato a convincere la società. Penso sia stata una decisione condivisa da società e mister, ma la capisco. Allegri è arrivato in periodo del Milan in cui ha dovuto prendere tante decisioni difficili, come per esempio lo scorso anno. Non era in una posizione facile. Cosa succedeva se fosse cambiato l’allenatore? Non lo so…Non deve essere una cosa automatica in base all’anzianità. E’ una decisione che deve essere condivisa da squadra e società.

Montolivo ha tutto per fare il capitano del Milan e lo ha dimostrato quest’anno, ma se la fascia fosse passata sul braccio di Abbiati o Bonera il Milan sarebbe stata in buone mani. L’importante è che sia una decisione condivisa da tutti. Non so cosa farà il Milan da qui in avanti, ma sarà sempre una squadra che deve puntare ai primi posti. Spero che la società abbia una programmazione per restare ai vertici e sono certo che ce l’ha. Il mio attaccamento per questa maglia è molto forte, non vado via con rabbia. Ripeto: 18 anni sono tanti, nell’ultimo periodo il Milan è cambiato e le personalità che sono entrate nello spogliatoio sono diverse da quelle del passato. Gli ultimi arrivati hanno capito cos’è il Milan e penso che il peggio per il Milan sia passato ed è in buone mani. Il Presidente non l’ho ancora sentito, ma lo chiamerò nei prossimi giorni. Andrò anche in sede per salutare tutti. Su El Shaarawy: il mercato propone occasioni che poi amgari in futuro non ci saranno più. In questo momento non voglio dare giudizi”.

fonte: acmilan.it