E’ accaduto ad un calciatore dell’Aek Atene che sta per essere tesserato da una squadra italiana.
E’ tempo di calciomercato e le nostre squadre stanno cercando elementi per rinforzarsi non soltanto all’interno dei confini nazionali ma anche al di fuori degli stessi. E’ quello che sta facendo il Novara (serie B) che, arrivato ai playoff promozione dopo una grande rimonta in campionato, si sta guardando intorno. E’ notizia di questi giorni che i piemontesi sarebbero vicinissimi all’ingaggio del giovane calciatore greco Giorgios Katidis, classe ’93, in forza all’Aek Atene. Non ci sarebbe nulla di strano senonché il giovane greco nei mesi scorsi è stato protagonista di un gesto che gli ha provocato la squalifica fino al termine della stagione in Grecia e l’esclusione a vita da tutte le nazionali greche. Punizione pesantissima per un giovane di appena 20 anni. Ma che cosa avrà fatto mai? Il 16 marzo, durante una gara del suo Aek contro il Pae Veria ha esultato con saluto romano dopo aver realizzato il gol vittoria al minuto ’84.
In vista della conclusione del trasferimento di Katidis in Italia, Massimo De Salvo, patron del Novara ha voluto diramare una nota che è apparsa sul sito ufficiale: “In questi giorni stiamo definendo un’operazione di mercato per noi importante dal punto di vista tecnico. Stiamo tesserando il calciatore Katidis, centrocampista di qualità nato nel 1993. La scorsa stagione il ragazzo è balzato agli onori della cronaca per un episodio grave quanto sciocco. Reagendo dopo un proprio gol in Campionato ha effettuato un saluto romano che tristemente ricorda momenti dolorosi della storia del Mondo. Non abbiamo nessuna intenzione di minimizzare il gesto che condanniamo in quanto irrispettoso per milioni di persone che per colpa di falsi ideali e miti hanno sofferto e pagato con la vita.
Abbiamo però visto un ragazzo che era scioccamente inconsapevole del gesto che stava facendo ma che ora è finalmente perfettamente conscio del significato e del dramma che ha rappresentato. A questo ragazzo abbiamo pensato di dare una chances perché riteniamo gravissimo commettere certi errori ma meritevole averne consapevolezza. La politica per noi rimane fuori dal calcio, la memoria no e crediamo che l’intolleranza si debba combattere ricordando ai nostri ragazzi quello che è successo nella storia affinché non succeda mai più”.
Enrico Tassotti