A tu per tu con Vito Giordano, ex ds di Juve Stabia, Nocerina e Cavese oltre ad essere consulente di mercato, fra le altre, per Chievo e Parma

Vito Giordano, ds e consulente di mercato a livello nazionale (foto dalla rete)

Vito Giordano, ds e consulente di mercato a livello nazionale (foto dalla rete)

A Castellammare di Stabia, e non solo, il nome Vito Giordano è sinonimo di amarcord sportivamente ed umanamente parlando.

Ad onor del vero lo ricordano gente del calibro di Massimiliano Benassi e Alain Pierre Baclet giusto per citarne un paio; gente che a suo tempo, stagione 2006/2007, ha fatto sognare la torcida stabiese fino a sfiorare le porte del paradiso dei play-off promozione in serie B.

Da quell’anno il popolo stabiese scoprì un vero intenditore di calcio come se ne eran visti pochi passare per Castellammare e non è affatto un caso che, a poche ore di distanza dal terremoto Di Somma in casa Juve Stabia, in città le voci sul suo conto si sprechino. Per vederci chiaro e nel pieno rispetto del lavoro che l’ex ds Salvatore Di Somma sta ancora svolgendo per la Juve Stabia, la redazione di TuttoCalciatori ha contattato il direttore Vito Giordano per scoprire le carte in tavola.

 

Buongiorno Direttore e grazie per la disponibilità. Le voci su un suo possibile ritorno alla Juve Stabia si susseguono freneticamente, definirebbe un suo eventuale ritorno verità o utopia?

Buongiorno a Lei, innanzitutto tengo a dire che a Castellammare ci verrei a piedi e di corsa ma ufficialmente non sono stato ancora contattato da nessuno della Società. Ho trascorso anni meravigliosi e fatto sacrifici importanti per Castellammare che mi hanno portato ad amare particolarmente questa piazza.

Come giudica l’operato di Di Somma in questi anni?

Salvatore Di Somma è prima di tutto un amico ed un dirigente che ha dato, grazie al proprio lavoro, un’ architettura calcistica a questa squadra. Non so nello specifico cosa sia successo tra lui ed il presidente Manniello, mi auguro che la loro situazione possa sistemarsi ma se cosi non fosse bisognerà andare avanti. So che Manniello al momento non intende sostituirlo ed io stesso non sono stato interpellato ufficialmente dal presidente. Tutto ciò che posso dire a riguardo è che Castellammare è una piazza importante oltre ad essere una realtà consolidata del nostro calcio e come tale va preservata.

Direttore, Lei nell’arco della sua carriera quarantennale nel mondo del calcio ha avuto modo di visionare tantissimi giocatori in ogni categoria; come mai alcuni, forse troppi calciatori, si perdono una volta intrapreso il classico “salto di categoria”? Troppo ampio il margine tecnico o c’è altro?

Da precisare che, nonostante lavori da cosi tanti anni nel mondo del calcio, paradossalmente ho avuto più contatti con i tifosi che con altri addetti ai lavori (sorride ndr); detto questo è fuori discussione che in ogni lavoro ed in ogni ambito della vita serve continuità ed applicazione, la sola bravura non può bastare. E’ anche vero che però non sono solo i giocatori a non avere coraggio nel rischiare, molto spesso sono le società sportive che decidono di non mettersi in gioco affidandosi ad un giovane importante. Ad esempio, se le società capissero che tipo di giocatore è Filippo Falco del Lecce, talentuoso trequartista, saprebbero che uno del genere farebbe benissimo  da anche in B, magari in comproprietà fra più club. So di Falco perché Di Somma l’ha cercato da intenditore di calcio quale è.

Insomma, Vito Giordano è sinonimo di garanzia riguardo i giovani di prospettiva…

Diciamo che Vito Giordano ama osservare i giovani sul campo, sempre e ovunque. Lo scopo è unico, farli crescere dandogli la giusta attenzione quando serve e sotto questo punto di vista credo che Castellammare sia diventata una bella scuola di allenamento per il futuro dei giovani calciatori emergenti.

E riguardo Piero Braglia?

Di Braglia cosa dire, sono i risultati a parlare per lui. Non lo conosco personalmente ma lo considero un ottimo allenatore capace ed intelligente. A tal proposito vi svelo un piccolo retroscena che forse nemmeno lui ricorda; ai tempi della promozione del Pisa in cadetteria nel 2007, fui proprio io a portare alla corte di Braglia Emanuele D’anna  che, grazie ai suoi 4 goal quell’anno, fu uno degli artefici della promozione di quella squadra.

Restando in tema Braglia, mi fa molto piacere l’inserimento nello staff tecnico di Gennaro Iezzo, autentico stabiese purosangue; quale copertina calcistica migliore per Castellammare dei propri figli che ritornano nella città d’origine.

Direttore, chiosa finale sui tifosi che tanto l’hanno osannata e che non l’hanno mai dimenticata…

Dedico sempre un pensiero speciale a questi tifosi. La tifoseria di Castellammare è cresciuta molto consolidandosi in B come una bella realtà. Sono cresciuti molto su tutti i livelli e soprattutto sul rapporto con la Società supportandola sempre. Personalmente, sono e sarò sempre dalla loro parte tanto che già in passato non sono mancate occasioni in cui mi hanno offerto consigli essendo gente competente e che per la Juve Stabia fanno di tutto meritando rispetto.

Non nego che sarei onorato se la Società decidesse di puntare su di me anche se non mi illudo più di tanto. Tornare per me sarebbe come vincere la Champions League; a Castellammare c’è grande professionismo oltre ad una solida base da cui poter lavorare. Venire a Castellammare mi riempirebbe di gioia.

E noi, Direttore, ci auguriamo che Lei possa davvero tornare un giorno a portare giovani talenti alle falde del Faito ma nel frattempo la salutiamo e la ringraziamo per la calorosa disponibilità.

Mario Miccio