Piero Braglia torna a parlare in conferenza stampa un mese dopo la squalifica.
Castellammare di Stabia (NA), 24/10/2013
“Salvare la Juve Stabia è l’unica cosa che mi interessa quest’anno.”
Cosi potremmo sintetizzare il pensiero di Piero Braglia, trainer toscano della Juve Stabia, tornato a parlare dopo la lunga squalifica di circa un mese. Conferenza stampa ricca di spunti grazie al ritorno, finalmente possiamo dirlo, alla parola del tecnico Piero Braglia; schietto e sincero come sempre, aggettivi che non lo hanno mai abbandonato nell’arco della sua carriera lavorativa:
“Di questi primi due mesi non salvo niente. Le responsabilità sono di tutti ed in primis le mie. Se sono ancora qui è perchè spero di aiutare la squadra a risollevarsi; ne’ io ne’ la società vogliamo stare sulle scatole a nessuno. Il mio impegno deve essere quello di sensibilizzare l’opinione pubblica attorno a questa squadra ristabilendo la sinergia fra tifosi, società e stampa che c’era prima.”
Mister Braglia torna a parlare anche della sua squalifica, a suo modo ingiusta ed imparziale: “Per quanto riguarda la squalifica nemmeno mi aspettavo arrivasse. E’ un qualcosa che non sta ne’ in cielo ne’ in terra. All’arbitro dissi semplicemente che si doveva vergognare, ed effettivamente avrebbe dovuto farlo per quello che aveva causato in campo. Poi, quando ho saputo che sul referto arbitrale l’arbitro aveva scritto cose non vere ho incominciato a pensare che ci fosse qualcosa che non andasse, che mi avessero dato un contentino. Io sono sincero perchè la mattina quando mi sveglio voglio guardarmi allo specchio, magari a qualcun altro invece non gliene frega niente di farlo; la differenza sta tutta qui.”
Il trainer toscano sa bene cosa non va nella sua squadra tanto da averlo già dichiarato all’inizio di questa nuova avventura in cadetteria quando asserì che la squadra non era ancora al completo numericamente e tecnicamente: “Se vi ricordate già ad agosto dissi che noi ancora non eravamo squadra ed i fatti lo stanno confermando. Se siamo in fondo alla classifica probabilmente vuol dire che ce lo meritiamo. Per fare calcio professionistico servono fame, voglia, calciatori di categoria, cattiveria agonistica, non mollare di un centimetro quindi è inutile girarci intorno. Siamo poco cattivi, troppo lunghi, poco concreti nei momenti topici e facciamo fatica a tenere il campo stretto e corto. La squadra che arriva sabato al Menti, l’Empoli, è probabilmente fra le più difficili da affrontare in questo momento essendo loro già rodati come squadra. Servirà una grande Juve Stabia per batterli ed è ciò che mi aspetto dalla mia squadra. A me non frega niente di nessuno, l’unica cosa che mi interessa quest’anno è salvare questa squadra poi, magari, potrò anche andarmene e levarmi dalle scatole.”
Da registrare, nel corso dell’ultima partitella disputata, le botte rimediate da Sowe e Ghiringhelli che rendono la loro situazione difficile da valutare al momento; appaiono tuttavia recuperabili invece i calciatori Lanzaro e Jidayi mentre tornerà soltanto domani a Castellammare il capitano Fabio Caserta, reduce dalla tremenda notizia che ha sconvolto la sua famiglia con la tragica scomparsa del fratello, venuto a mancare in un incidente stradale. Per il centrocampista ci vorrà ancora del tempo per riprendere a pieno regime.
Mario Miccio