Il posticipo dell’undicesima giornata termina 1 a 1. Vantaggio di Strootman e pareggio di Cerci.

Alessio Cerci ha messo in crisi la Roma, lui che era un ex (foto dal web)

Alessio Cerci ha messo in crisi la Roma, lui che era un ex (foto dal web)

La Roma delle dieci vittorie consecutive si ferma a Torino. Non un grande ritmo nella prima mezz’ora di gioco, con il Toro rintanato nella propria metà campo e l’undici di Garcia impegnato a scambiarsi la sfera in maniera lenta e compassata stile tiqui-taqua barcelloniano. La Roma però non ha Messi e non riesce così a trovare sfogo, fino a quando, in seguito ad azione da calcio d’angolo, Balzaretti riceve palla fuori area, imbuca per Pjanic che a sua volta serve Strootman per l’1 a 0.

Evidenti le responsabilità della retroguardia granata. Poi l’andamento del match cambia. I granata, trascinati da Cerci, si svegliano, i giallorossi sembrano scarichi di testa e allentano le marce. Il pareggio, meritato, arriva nella ripresa. Azione analoga al vantaggio romanista: Meggiorini fa il Pjanic servendo Cerci, che come Strootman, a un passo dalla porta, non sbaglia. Poi è di nuovo Roma che cerca di rimettere il capo avanti, ma invano. Prima Pjanic poi Maicon invocano il calcio di rigore, Ljajic ci prova più volte su punizione ma il risultato non cambia. Il Toro ferma così la Lupa sull’ 1 a 1.

Di seguito le pagelle dei granata:

PADELLI 6: stavolta a sbagliare non è lui. Al 28′ i suoi angeli custodi non lo proteggono a dovere e l’ex Liverpool si ritrova davanti Strootman che a pochi metri dalla porta, servito ottimamente da Pjanic, può infilare comodamente l’1 a 0. Nel finale l’unica parata su punizione di Ljajic, comunque diretta sul suo palo.



DARMIAN 6: meglio rispetto alle ultime prestazioni. Non è un caso che quest’oggi ha agito da terzino, suo ruolo naturale. Il gol della Roma, però, nasce dalla sua zona, e sui titoli di coda rischia molto in area su Pjanic.

GLIK 6.5: ha delle responsabilità in occasione del vantaggio romanista. Sullo scarico per Balzaretti l’imperativo sarebbe stato quello di ‘salire’, liberando l’area di rigore. E invece il polacco e un altro paio di granata si piantano sul dischetto tenendo in gioco Pjanic, che sarà autore del passaggio gol. Dopo, però, è perfetto.

MORETTI 5.5
: suda freddo quando sulla fascia scendono Florenzi e Maicon. Nel finale commette qualche fallo di troppo concedendo delle punizioni pericolose ai tiratori romanisti.

D’AMBROSIO 6: Prima nullo, poi inizia a spingere. Ha disputato gare migliori in stagione.

GAZZI 6.5: schermo davanti alla difesa, è il De Rossi granata. La qualità non è uguale, ma come Capitan Futuro recupera molti palloni. Da un suo suggerimento profondo per Meggiorini si origina il gol del pareggio.

BASHA 6.5: deve fronteggiare avversari più dotati di lui dal punto di vista del palleggio. Non si scompone e quando ha la sfera tra i piedi riesce a gestirla con giudizio.

EL KADDOURI 5.5: parte largo a sinistra nell’inedito (per questa stagione) modulo adottato da Ventura, il 4-2-4. Vorrebbe la palla nel taglio, ma non trova spazio. (dal 75′ BELLOMO: pochi secondi e rischia il rigore su Maicon. Il brasiliano non fa nulla per rimanere in piedi ma se l’arbitro avesse fischiato il fallo, per pochi centimetri, probabilmente sarebbe stata soltanto punizione)

CERCI 7.5: disputa mezz’ora soporifera. Poi si scatena. Calcia da ogni dove, fornisce assist e detta i tempi. Sua la firma del pareggio. Balzaretti ha chiesto all’arbitro di multarlo per eccesso di velocità. (dal 90′ MAKSIMOVIC sv)

MEGGIORINI 7: Primo tempo da ‘Chi l’ha visto?’. Nella ripresa si trasforma. Benatia lo soffre nemmeno si chiamasse Ibrahimovic. “Meggior…imovic” prima sfiora l’eurogol con una bomba al volo, poi va via di potenza proprio a Benatia e offre a Cerci un cioccolatino da scartare per il pareggio granata.

BARRETO 5.5: si fa notare solo con una conclusione comunque murata. Troppo poco. (dal 59′ IMMOBILE 6: si muove ma  non incide)

Queste invece le valutazioni dei romanisti:

DE SANCTIS 6.5: deve soccombere per la seconda volta in campionato. Prima di essere bucato si era fatto apprezzare per degli interventi su Cerci e Meggiorini. Sicurezza.

MAICON 6: la sua partita inizia al minuto 18 della ripresa, dopo il pareggio torinista. Nel finale è uno dei più attivi ma prima aveva combinato praticamente niente. Le gare vanno giocate dal primo minuto.

BENATIA 5: stavolta stecca. Solito muro per una mezz’ora buona, si innervosisce al giallo che gli farà scattare la squalifica. Nella ripresa rischia il rosso più volte, fa valere la ‘lingua’ e poco la testa. Infatti Meggiorini, con il quale aveva avuto un battibecco, lo uccella e il Toro pareggia. Molla poi per infortunio (dal 73′ MARQUINHO 6: suo l’ultimo tiro del match, alto)

BURDISSO 6: non è sempre perfetto, però tutto sommato risponde presente. C’è da considerare che era all’esordio stagionale. Sarà riproposto anche nel prossimo turno, dato lo stop di Benatia. Professionista esemplare.

BALZARETTI 5.5: le cose migliori le fa in fase propositiva, vedi l’imbucata per Pjanic in occasione dell’1 a 0. Quando Cerci si accende inizia la sofferenza…

BRADLEY 6: gioca facile, appoggiandola al compagno più vicino. Cerca anche di inserirsi in fase offensiva.

DE ROSSI 6: non ha la solita intensità, comunque cattura una marea di palloni pur viaggiando a marce basse. Palleggia ma non accelera. Chiude da centrale difensivo.

STROOTMAN 6.5: realizza il suo secondo gol italiano. Tocca la palla in modo sopraffino. Poi cala. Mentalmente non è facile ritemprarsi dopo dieci vittorie consecutive.

FLORENZI 6: solito moto perpetuo. Sfiora l’eurogol da schema d’angolo. Non trova la consueta profondità. (dall’88’ DODO sv)

BORRIELLO 5.5: si vede lontano un miglio che ci tiene. Gioca col cuore, corre e rincorre. Ma è un centravanti e lui non tira mai in porta. Poco servito. (dal 67′ LJAJIC 6.5: entra e nell’immediato non combina granchè. Fa il fuoco negli ultimi cinque minuti procurandosi punizioni in serie)

PJANIC 7: è l’uomo più in palla. Ci crede sino alla fine. Regala a Strootman la gioia del gol. Uomo commutativo: che giochi mezz’ala o trequartista il risultato non cambia.

Lorenzo Attorresi