La situazione della società bianconera si fa sempre pià critica.

Sede Ascoli Calcio (foto:picenooggi.it)

Sede Ascoli Calcio (foto:picenooggi.it)

Non più tardi di sette giorni fa vi avevamo dato notizia delle dimissioni del ds dell’Ascoli Calcio Mariano Fabiani che seguivano di qualche giorno quelle dell’allenatore Rosario Pergolizzi. Domenica 3 novembre c’era stata la sfortunata sconfitta della squadra in quel di Pisa, sotto la guida di Bruno Giordano,  arrivata oltre il 90′ e oggi un altro colpo che potrebbe essere quello decisivo: a distanza di una trentina di giorni dal suo insediamento si dimette l’intero CdA con a capo il presidente Guido Manocchio (ha preso il posto di Benigni).

La notizia arriva attraverso un comunicato che non ammette dubbi:

“Il Consiglio di Amministrazione dell’Ascoli Calcio, venendo meno la possibilità di perseguire il progetto societario programmato,  comunica le proprie dimissioni.


E’ con grande rammarico e profondo dispiacere che,  dopo appena 36 giorni dall’insediamento del nuovo CdA, si chiude il piano di ristrutturazione  societaria previsto.

Impegno, professionalità, senso del dovere e di responsabilità e soprattutto il profondo attaccamento e amore per i  colori bianconeri hanno animato da subito il nuovo staff dirigenziale pur fra innumerevoli difficoltà.

Il Presidente Guido Manocchio e i Consiglieri Domenico Stallone e Alessandro Tentoni ringraziano i dipendenti, lo staff tecnico, lo staff sanitario, i calciatori, tutti i tifosi dell’Ascoli Calcio e gli organi di informazione.

Il Presidente e il CdA dimissionario auspicano che l’Ascoli Calcio possa superare il periodo di difficoltà e raggiungere i migliori traguardi sportivi”.

Il Presidente Guido Manocchio, Domenico Stallone, Alessandro Tentoni.

A questo punto il futuro della società di Corso Vittorio Emanuele appare molto nero e potrebbe non essere scontato il “fallimento pilotato”, procedura già in passato adottata soprattutto in Lega Pro, che permetterebbe di salvare la categoria a patto che si formi una nuova società in grado di far fronte agli impegni per disputare il campionato di I Divisione. Ricordiamo che, in vista della riforma, in terza serie non ci saranno retrocessioni in modo tale che dal prossimo campionato non ci sarà più la II Divisione ma soltanto tre gironi di I.