L’allenatore della Lazio Petkovic è tentato dalla panchina della Svizzera. Lotito strizza l’occhio a Reja.

Vladimir Petkovic (foto dalla rete)

La panchina della Svizzera dopo i Mondiali 2014 in Brasile sarà libera, Vlado Petkovic è il candidato numero uno. Il tecnico conosce il calcio elvetico per essere già stato sulle panchine dello Young Boys e del Bellinzona e prima del passaggio alla Lazio ha salvato il Sion gravato da una forte penalizzazione.

La Federazione Svizzera per bocca del delegato Peter Stedelmann ha dichiarato: ” Il prossimo Commissario Tecnico ha i capelli grigi, e conosce molto bene il calcio elvetico “. Ora la Federazione Svizzera ha spostato l’annuncio al 20 dicembre dopo che in un primo momento era previsto per la prima settimana di dicembre; vuole capire se l’ingaggio di Petkovic sia alla portata della Federazione. Gli elvetici guardano anche ad altri allenatori come Roberto Di Matteo vincitore della Champion League con il Chelsea solo 2 stagioni fa e l’ex C.T. della Germania Jurgen Klismann.

Si fanno anche i nomi svizzeri del tecnico del Borussia Moenchengladbach Lucien Favre, e Marcel Koller C.T dell’Austria mentre sono stati accantonati già altri tecnici come Tami C.T dell’Under 21 elvetica e di Pont vice di Hitzfeld. L’attuale C.T Hitzfeld ha già annunciato che lascerà la Nazionale rossocrociata a fine Mondiale.


Il 50 enne tecnico della Lazio quest’anno sta riscontrando più di un problema con i biancocelesti capitolini: crisi di risultati, spogliatoio scarsamente unito e scarsa fiducia nella dirigenza possono portare ad una rottura clamorosa e frettolosa, forse già durante la sosta natalizia. Lotito e Tare non stanno a guardare, si sono già attivati: il parafulmine scelto è Edy Reja, già sulla panchina laziale appena qualche stagione fa. Da non sottovalutare la possibilità di promozione dell’assistente allenatore Antonio Manicone seppur ancora sprovvisto del patentino di seconda categoria. Certo, se il cambio non avverrà prima di giugno, Allegri potrebbe essere disponibile cosiccome come Giudolin.

Zaffaroni Fabio