“Sono tornato per fare l’allenatore, non il fratello o il padre di qualcuno. Da sabato giocherà chi merita”.

Lupo, Improta e Filippi presenti per il Braglia-bis (Miccio/TuttoCalciatori)

Lupo, Improta e Filippi presenti per il Braglia-bis (Miccio/TuttoCalciatori)

Castellammare di Stabia (NA), 24/02/2014

‘Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…’ recita cosi una canzone di Antonello Venditti, colonna sonora che si incastra alla perfezione con il ritorno di Piero Braglia sulla panchina della Juve Stabia; un giro lungo due mesi e mezzo e cominciato con quell’esonero dopo la disfatta interna contro il Trapani.

Lupo ringrazia e saluta Pea.  Il giro delle dichiarazioni comincia doverosamente dai ringraziamenti del ds Fabio Lupo all’esonerato Fulvio Pea, ringraziato per la dedizione ed il lavoro profuso; lavoro che tuttavia non ha trovato conferme sia nei risultati che nella testa del management stabiese tanto da destare più di qualche dubbio in prima persona al Presidente Manniello, dubbi senz’altro fugati da un atteggiamento di squadra troppo lontano da quelli canonici di un sodalizio che deve affrontare ogni gara come se fosse una finale viste le condizioni critiche di classifica in cui versa.


Braglia ritorna sulla panchina della Juve Stabia.  Quello di Piero Braglia non è da considerarsi esattamente un ritorno, ma bensi come la ripresa di un lavoro lasciato incompiuto – “Se sono tornato è perchè so di aver sbagliato, anche se non sono stato l’unico a farlo. Cosi come Braglia ha commesso degli errori, anche la Società ha la sua parte di responsabilità ma ora non è più il momento delle chiacchiere; sono sette mesi che si stanno facendo un sacco di chiacchiere attorno a questo ambiente e la cosa non va bene. Ce l’ho con il Presidente perchè non avrebbe dovuto aspettare tutto quel tempo ad esonerarmi, ma ce l’ho anche con me stesso perchè sono stato in vacanza troppo tempo sbagliando soprattutto in alcuni atteggiamenti che, a posteriori, certamente non ripeterei.” – chiarissimo il riferimento di Piero Braglia alla squadra da lui allenata ad inizio stagione.

“Sono tornato per fare l’allenatore, di fare il padre o il fratello di qualcuno non me ne occuperò più; la mia professione è selezionare i migliori elementi da far scendere in campo ogni settimana affinchè la squadra dia il meglio. Chi sta bene gioca, noi non aspettiamo più nessuno. Da ora in avanti le chiacchiere stanno a zero, bisogna solo mettere la testa sotto e lavorare a partire dai prossimi due giorni in cui effettueremo doppie sedute. Semmai si dovesse retrocedere, cosa che nemmeno voglio nemmeno tenere in considerazione, sarà Braglia, la Società, i tifosi e la stampa a farlo e questo nessuno lo vuole. Sui nuovi? Non ho ancora parlato con nessuno, devo conoscerli e fare delle valutazioni. Su chi ha lasciato la Juve Stabia a gennaio non me ne frega niente.”


Il monito di Improta  Chiosa finale da parte del Consigliere del Presidente Manniello Gianni Improta:

“Ci tengo ad evidenziare ciò che hanno detto sia Fabio (Lupo ndr) che Piero (Braglia ndr): da qui in avanti è bene che ognuno di noi, i tifosi e la stampa diano il supporto di cui questa squadra ha bisogno in un momento delicato come questo. Noi daremo tutto, poi il 31 di maggio tireremo le somme. Qui non ci sono colpevoli o eroi; tutti sbagliano e tutti fanno bene. Non è questo il momento per il gioco al massacro, per quello ci sarà tempo…”

Mario Miccio