Focus sul trend positivo che sta accompagnando il Chievo Verona in questa fase cruciale della stagione.

Perparim Hetemaj (foto dalla rete)

Perparim Hetemaj (foto dalla rete)

Una piccola “scossa” c’è stata. Il successo interno contro il Genoa ha certificato una volta di più come in casa Chievo Verona si sia, da qualche settimana a questa parte, cambiato definitivamente registro.

Molti addetti ai lavori tendono a considerare superficiali, o almeno secondari, aspetti quali le tattiche, gli schemi, le disposizioni in campo. Il nostro caso specifico parrebbe la classica eccezione alla regola. La stagione del Chievo Verona sta decollando proprio in corrispondenza del definitivo cambio di modulo: il passaggio dal 5-3-2 al 4-3-1-2 sta risultando decisivo e le buone prestazioni inanellate in questo scorcio di stagione ne sono una palese testimonianza.

Il problema era tattico, quindi. Dopo una parentesi iniziale dominata dalle incertezze, Eugenio Corini ha avuto l’intuizione giusta. Perché il bravo allenatore non è quello che adatta i propri calciatori ad uno specifico modulo, ma quello che indovina lo schieramento che possa esaltare al meglio gli attributi dei giocatori di cui dispone. Il “Genio”, in tal senso, è stato impeccabile.


Col cambio di modulo alcuni miglioramenti sono apparsi evidenti fin da subito. Squadra più corta e compatta, reparti più vicini, maggior propensione ad offendere e manovra che ne ha guadagnato in vivacità e pericolosità. Impreziosito dall’innesto della “saracinesca” Agazzi, il pacchetto arretrato tiene di più e in generale sembra soffrire meno le sortite offensive degli avversari. La mediana “tampona” e fa ripartire le azioni grazie al prezioso apporto di giocatori quali Rigoni, Guarente e soprattutto del trequartista Hetemaj, un mix esplosivo di qualità e quantità che svolge egregiamente il ruolo di collante tra centrocampo e attacco. In fase offensiva, nonostante la leggera involuzione di Thereau, il tecnico può disporre di calciatori giovani, freschi e dal talento cristallino quali Paloschi, Stoian, Lazarevic e Obinna (a quest’ultimo, prima o poi, una chance dovrà pur esser concessa).

Ora che ha trovato l’assetto giusto, il Chievo deve continuare su questa strada. Grinta e voglia dei ragazzi devono rimanere sui livelli delle ultime apparizioni, costanti fino alle ultime partite. Questo perché, con ogni probabilità, quest’anno i verdetti definitivi verranno emessi solamente all’ultima curva. Il traguardo è ancora lontano. Che la bagarre abbia inizio.

Nicola Ledri