Massimo Cellino fa ricorso contro la decisione della FA inglese che blocca il passaggio del Leeds difinitivamente nelle mani dell’imprenditore sardo.

Massimo Cellino (foto dalla rete)

Massimo Cellino non ci sta e presenta ricorso contro la decisione di impedirgli l’acquisto del Leeds United. Cellino non è un uomo che butta la spugna velocemente, è un imprenditore prestigioso e vuole andare fino in fondo. Per la causa Leeds ha già messo dal primo Febbraio impegno, passione, tempo e, aspetto non secondario, i danari anche se, con ogni probabilità, in questi giorni le sue velleità oltremanica finiranno.

Non sono passate neanche 24 ore dal comunicato della FA – Football League che diceva no a Cellino per l’acquisto della squadra del West Yorkshire, che l’imprenditore sardo ma con residenza a Miami, ha dato mandato ai suoi legali di fare ricorso. Su consiglio degli stessi il patron del Cagliari presenterà appello “per far valere sue ragioni di diritto, morali e per mantenere gli impegni presi con i tifosi, pur essendo molto dispiaciuto e provato”. Nel tardo pomeriggio di ieri Cellino, infatti, ha spiegato che il “Leeds ha bisogno di aiuto, sangue e denaro”.

Prima di questa decisione il patron del Cagliari, alla BBC sport, aveva rilasciato dichiarazioni di tutt’altro tenore: “Perchè dovrei fare ricorso?”. Sembrerebbe, infatti, che se Cellino non facesse ricorso, potrebbe tornare in possesso dei soldi finora spesi per l’acquisto del club, cifra superiore ai 10 milioni di euro per il pacchetto azionario più i 2 milioni di stipendi pagati.


Ricordiamo che la Footbal League ha bocciato Cellino per la condanna emessa dal Tribunale di Cagliari settimana scorsa in seguito alla presunta evasione Iva per l’acquisto di uno yacht negli Stati Uniti. Sempre alla BBC Massimo Cellino ha poi dichiarato: “Non sono un disonesto, sarei uno stupido se avessi fatto quello di cui mi accusano. Perchè avrei dovuto farlo? In Italia c’è una giustizia differente, preferisco quella inglese ma purtroppo vivo in Italia, ho investito milioni e milioni nei club e invece la corte ha stabilito che avrei frodato il fisco per pochi soldi – rincara il patron cagliaritano – non ha senso, potrei ripagare tutto domani.

Non sono un farabutto disonesto, se ho sbagliato non l’ho fatto di proposito. Sono scioccato, vorrei scomparire, mi vergogno di me stesso, non potete immaginare, contesto il troppo tempo per prendere questa decisione, non posso biasimare la FA per la decisione presa, senza di me questa società sarebbe andata incontro a gravi problemi”.
Non si conoscono ancora i termini tecnici per l’appello, ma non c’è più tanto tempo per una società che ha ambizioni e che staziona a metà classifica della Championship. La speranza è che i tempi non siano come quelli italiani…

Zaffaroni Fabio