L’ex centrocampista di Bari, Bologna e Lecce allena l’Elfsborg sulla sedia a rotelle ma con dignità e forza.

Klas Ingesson

Klas Ingesson

In molti in Italia se lo ricorderanno per la sua militanza nel Bari (tre anni e fascia di capitano), Bologna e Lecce dove ha chiuso la carriera. Klas Ingesson, soprannominato il “gigante buono” per il suo modo di giocare, è diventato ancora più grande, un colosso! La sua storia sta commuovendo un pò tutti per la forza e la determinazione con cui affronta il suo lavoro ma soprattutto le disavventure della vita. Ingesson, 45enne nativo di Odeshog, che arrivò in Italia nel 1995 dopo aver girovagato per i campionati europei.

Ora Klas allena la prima squadra dell’Elfsborg. Fino a qui tutto normale ma la particolarità della cosa è che lo fa sulla sedia a rotelle. Nel dicembre del 2008, infatti, gli venne diagnosticato per la prima volta un mieloma multiplo, un tipo di tumore del sangue che colpisce in maniera devastante il sistema immunitario e che sconfisse con forza permettendogli di assumere il ruolo di mister delle giovanili dello stesso Elfsborg.


Ma la vita è crudele e lo stesso male gli si è ripresentato tanto che lo scorso anno lo ha costretto a ricorrere ad un trapianto di cellule staminali accettato dopo averci pensato su qualche settimana. Ora anche se il trattamento a cui si è dovuto sottoporre è stato assai debilitante e non senza conseguenze e sebbene non ci siano garanzie che sia guarito definitivamente, Ingesson ha deciso di accettare una nuova sfida: allenare la prima squadra!

Deve camminare usando un deambulatore per via dell’osteoporosi ed è costretto per forza ad usare la sedia a rotelle ora che si è rotto anche un braccio dopo uno scivolone. Ingesson ha voluto fare di più, ha scritto una lettera tramite il sito della squadra dopo aver letto articoli sul suo conto e sul fatto che sia giusto o meno allenare nelle sue condizioni: “Ho letto negli ultimi giorni molti articoli sui media che descrivono positivamente la nuova impresa dell’IF Elfsborg. Questo non può che farmi piacere. Ma ho anche letto articoli dove è messo in discussione se sia giusto avere me come allenatore a causa della mia malattia. Mi sento infastidito per essere giudicato sulla malattia e voglio una volta per tutte dire che mi sento bene.

Tutti i miei valori sono equivalenti a quelli che avevo prima mi sono ammalato nel 2009, il che significa che sono sano. Sono muscolarmente più debole dopo cinque anni in cui il cancro e vari trattamenti sono stati fatti in modo che il corpo non è come forse dovrebbe essere a 45 anni, tra le altre cose, soffro di osteoporosi. Fisicamente e mentalmente, non ho nessun problema a fare il mio lavoro. Poi sarò ovviamente giudicato se io sono abbastanza capace a farlo, e sulle mie conoscenze e le mie capacità ma non voglio esserlo per il mio stato fisico. E’ diritto di ogni persona di essere giudicato su chi sei e cosa fai, non perché si ha una malattia o disabilità”. Forza Klas, sconfiggi anche gli scettici!

Ecco il video del tributo dei suoi tifosi: