Il mitico portiere-goleador del Sao Paulo appenderà i guanti al chiodo alla fine del 2014. Campione del Mondo nel 2002, in carriera ha segnato oltre 100 gol.

Rogerio Ceni calcia una punizione (foto www.goal.com)

Rogerio Ceni calcia una punizione (foto www.goal.com)

Per chi ne segue l’entusiasmante carriera non è una sorpresa tanto grande, perché la notizia era nell’aria. Normale, d’altro canto, per un calciatore di 41 anni suonati. Rogério Ceni si ritirerà al termine di questa stagione! Il che vuol dire a Dicembre, visto che il calendario americano segue l’anno solare. Il portiere della squadra brasiliana del São Paulo è Storia viva del calcio. Recordman brasiliano di presenze tra i professionisti, meglio anche di Pelé. Recordman di gol per un portiere.

Nato a Pato Branco (città natale anche di Alexandre Pato, da cui l’ex-milanista trae il soprannome) il 22 Gennaio 1973, Rogério Awe Mücke Ceni è sotto contratto con la gloriosa squadra brasiliana dal 1990 e fece il suo debutto in gara ufficiale nel 1993. Titolare inamovibile dal 1997, ad oggi vanta la bellezza di 1136 presenze col “Tricolor”, condite da 114 reti, quasi tutte segnate su calcio di punizione o su calcio di rigore.

Nella sua lunga carriera ha conquistato 3 campionati nazionali, 3 campionati statali, 1 torneo Río- São Paulo, 1 Copa Sudamericana, 1 Recopa Sudamericana, 1 Supercopa Sudamericana, 1 Copa CONMEBOL, 2 Coppe Libertadores, 1 Coppa Intercontinentale (l’edizione 1993, battendo il Milan di Capello) ed 1 Mondiale per Club. Inoltre, tra il 1997 ed il 2006 è stato anche nel giro della nazionale brasiliana, sempre come riserva, accumulando 16 presenze e partecipando a due Coppe del Mondo, inclusa quella del 2002, vinta dai suoi in Corea & Giappone. Con la camiseta verdeamarelha ha anche vinto la Confederations Cup 1997 ed il bronzo olimpico nel 1996 con l’Under-23.

La stagione 2014 appena iniziata sarà, dunque, l’ultima per un calciatore che ha percorso quattro decenni di futebol (i suoi inizi furono a fine Anni Ottanta nel Sinop, una squadra minore dello stato del Mato Grosso), vedendo passare generazioni di calciatori verdeoro tanto diverse e vincenti come quella di Sócrates, di Romário, di Ronaldo, di Ronaldinho ed ora di Neymar. Una vita intera passata nello stesso club, il “suo” São Paulo, di cui è diventato capitano, idolo, uomo record. Speciale per quella caratteristica inusuale di saper far gol, è stato – ed è ancora – un ottimo portiere, sicuro, affidabile, ma anche coraggioso nelle uscite, carismatico. Non ha mai sentito la necessità di provare l’esperienza europea, anche in questo dimostrando di essere un calciatore d’altri tempi, quelli in cui il Brasile era un punto di partenza e non di arrivo.

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Mario Cipriano