L’uscita di scena frettolosa della Nazionale ha prodotto tante dimissioni, adesso chi decide e cosa?
L’uscita di scena della Nazionale di Prandelli nei Mondiali Brasiliani già nella fase a gironi è stata il terminale ultimo dei mali del “sistema calcio italiano”. La comitiva azzurra, giocatori, dirigenza in che condizioni è partita per disputare i Mondiali 2014, con quali aspettative, con che “testa”?
Prima della partenza il Vice Presidente Federale Demetrio Albertini comunica che alla fine del Mondiale si dimetterà; Mario Balotelli in Brasile annuncia che sposerà la sua bella Fanny, mentre al termine della partita con l’Uruguay, nell’immediatezza del post gara, a caldo, quasi in simultanea si dimette il c.t. Cesare Prandelli e il Presidente Federale Abete. Ma cosa è successo?
E’ stato tutto meditato prima della partenza da Roma? Il nuovo corso della Politica italiana con il Premier Renzi ha mosso qualcosa? La Politica ha detto o fatto capire ai vertici Federali che è ora di cambiare? Sapevano già in partenza che in Brasile per noi Europei non c’era trippa per gatti? Tante e troppe domande. Ora si sono dimessi tutti e in Italia se vogliamo dare un’altra interpretazione, non è poco.
A questo punto la Nazionale è in un vicolo cieco, non ha il selezionatore, non ha i vertici Federali, chi decide chi? Le qualificazioni per gli Europei di Francia 2016 partono a Settembre. In questo momento c’è un “vuoto”, non c’è il tempo materiale per fare le cose per bene, questo è il male del “sistema calcio italiano”. Occorre cambiare sistema, fare regole nuove, anteporre la passione per il calcio agli interessi.
Forse una commissione sceglierà il nome dell’allenatore del prossimo quadriennio, ma vi pare il metodo giusto? L’Assemblea Elettiva dei primi di Luglio pare non sia sufficiente per partorire l’idea del nuovo corso sia del Presidente Federale che del selezionatore.
Tanti i nomi che quotidiani sportivi e il web in queste ore producono: nelle liste Allegri, Mancini, Guidolin, Spalletti sono i nomi più gettonati con i primi due avvantaggiati per la disponibiltà temporale ed economica; sembrerebbe disponibile a decurtarsi il forte ingaggio di Madrid anche Carlo Ancelotti. E perchè no il “divin codino” Roby Baggio fresco di Master di Coverciano, già nei ranghi Federali, il ragazzo di Caldogno sarebbe espressione senza dubbio del nuovo.
Fece scalpore la sua uscita di scena dalla Federazione in quanto non era allineato alle “vecchie regole”. Certo come allenatore non ha esperienza, da calciatore ne ha da “vendere”, la FIGC l’ha già conosciuta da dentro, a lui non piaceva come si facevano le “regole”. Carlo Ancellotti è l’uomo giusto per il ruolo di Comissario Tecnico: allenatore vincente e navigato in Italia, Inghilterra, Francia, ora in Spagna, uomo dal carattere “morbido” che si sposa alla perfezione per il ruolo di selezionatore in uno spogliatoio quello della Nazionale sempre turbolento, è l’allenatore vincente.
Spalletti sembra tagliato fuori per l’alto ingaggio ancora in essere in Russia. Guidolin proviene da un ciclo di stagioni impegnative e stressanti, la famiglia Pozzo gli ha ritagliato un ruolo da dirigente in Friuli, insomma sembra stanco di stare in panchina. In questi giorni, quindi, la lotta è tra l’esonerato Allegri e Mancini: il secondo ha da poco lasciato la Turchia, quasi improvvisamente, dopo una breve stagione; si voleva tenere con le mani libere per la prossima stagione? Oppure il calcio turco non lo soddisfava?
E’ un vincente, dove è andato ad allenare ha sempre vinto in termini di Campionati Nazionali e di Coppe Nazionali, permangono difficoltà nelle competizioni fuori dai territori nazionali. Il “Mancio” ha sempre bruciato i tempi da calciatore come da allenatore quando nella stessa stagione passò da assistente di Eriksson alla Lazio ad allenare la Fiorentina di Cecchi Gori senza avere il patentino per allenare in Serie A, un passaggio che le istituzioni calcistiche delle “vecchie regole” hanno fatto fatica a digerire, l’avranno superato?
Allegri ” l’esonerato” è libero, è a spasso, si è sentito con Lotito ma non ha trovato l’accordo per andare nella Capitale.
E’ sponsorizzato da Galliani che ha un debito di riconoscenza, Balotelli l’ha già gestito, e si “accontententerebbe” per lo stipendio da Commissario. E’ ancora tabù un allenatore straniero per la Nazionale, ci sentiamo troppo superiori per poter accettare un uomo fuori dai confini sulla panchina azzurra e magari vincente.
Quello che bisogna cambiare nel calcio italiano sono le regole generali, ci vuole un nuovo corso ai vertici alti: in queste ore si fanno i nomi di Arrigo Sacchi, ma sarebbe il proseguimento del “vecchio corso”, Mario Macalli Presidente LegaPro e nel consiglio Federale si chiama fuori: ” sono da rottamare”. Carlo Tavecchio, Presidente dei Dilettanti, spinge per far ritirare le dimissioni di Giancarlo Abete. Paolo Maldini è il nome che spariglia le carte. Capitano di lungo corso sia con il Milan che con la Nazionale da anni vuole fare il dirigente, Galliani lo ha sempre bloccato nel Milan. I vertici Federali fanno il caso suo, gode della stima di molti. Le Istituzioni calcistiche hanno bisogno di ringiovanirsi e ripulirsi con persone giovani, capaci, conosciute in campo internazionale. Il grande capitano del Milan è una buona carta da spendere.
Zaffaroni Fabio