Messi, impalpabile nel primo tempo, regala un lampo ai quasi 75 mila dell’ Estadio Do Maracanã. Ibisevic bagna l’esordio della Bosnia in una competizione iridata

Lionel Messi, capitano dell'Argentina ai Mondiali brasiliani (foto dalla rete)

Lionel Messi, capitano dell’Argentina ai Mondiali brasiliani (foto dalla rete)

Rio de Janeiro, 16/06/2014

PAGELLE Argentina

Romero 6: L’ex portiere della Samp, nonchè riserva al Monaco, è decisivo sul finire di primo tempo quando smanaccia in angolo una pericolosa inzuccata di Lulic indirizzata all’angolino basso. A 5′ dalla fine viene beffato da Ibisevic che gli fa passare la palla sotto le gambe.

Campagnaro 4,5:  il “toro” dell’Inter si trova nell’arduo compito di fronteggiare sull’out di destra un dinamico Senad Lulic che, per usare un eufenismo, non gli rende esattamente la vita facile. Uscirà alla fine del primo tempo lasciando spazio a Gago (dal 1′ st Gago 6,5: entra nella ripresa cambiando radicalmente volto all’Albiceleste. Il centrocampista del Boca è probabilmente secondo a nessuno per numero di palloni recuperati durante l’arco di una partita nonchè per disciplina tattica.)

F. Fernandez 6: agisce da difensore centrale nella difesa a 3 ideata dal ct Sabella. Si dimostra autoritario con i compagni di reparto. Suo l’errore sul goal di Ibisevic.

Garay 6,5: il difensore del Benfica giostra sul centro-sinistra nel pacchetto arretrato dell’Albiceleste. Sebbene l’ex Real Madrid si trovi maggiormente a proprio agio in una difesa a 4 ingaggia un duello all’ultimo colpo nientemeno che con Dzeko limitandone spesso e volentieri la pericolosità. Implacabile nel gioco aereo.

Rojo 6: il laterale mancino dello Sporting Lisboa dimostra buona propensione alla spinta nel 3-5-2 ideato da Sabella ma, come spesso accade, pecca parecchio in fase di contenimento. Viene saltato quasi sempre da Mujdza che ne provoca anche l’ammonizione. Nella ripresa, quando l’Argentina passa a 4 in difesa, si assesta e contiene in maniera decisamente più accorta.

Maxi Rodriguez 5: è uno dei veterani dell’Albiceleste. Autore di 45′ a tratti impalpabili, viene sostituito da Higuain ad inizio ripresa (dal 1′ st Higuain 6,5: non al meglio fisicamente el pipita, entra nella ripresa andando a comporre il tridente delle bocche di fuoco con Messi ed Aguero mandando un chiarissimo segnale ai suoi sulla spregiudicatezza offensiva fino a quel momento latitante. Si muove molto e propizia la rete del raddoppio di Messi)

Mascherano 6,5: agisce da play davanti alla difesa sebbene i piedi non siano propriamente sopraffini per tale compito. Più sciabola che fioretto per il centrocampista del Barça al centro da tempo di una trattativa di mercato con il Napoli

Di Maria 7: l’eclettico esterno del Real Madrid viene schierato, come di consueto, in qualità di mezz’ala di centrocampo dal ct Sabella nello scacchiere tattico albiceleste sebbene le spiccate qualità da ala lo portino spesso ad allargarsi. E’ assolutamente devastante quando decide di puntare l’avversario

Zabaleta 6: l’ex campione del mondo U20 disputa una gara diligente e priva di sbavature. Le sporadiche ed impalpabili sgroppate di Kolašinac ne favoriscono il lavoro

Agüero 5,5: el kun sbaria su tutto il fronte d’attacco senza però creare troppi grattacapi all’attenta difesa bosniaca nella prima frazione. Nella ripresa si rende protagonista di uno stop esemplare. Troppo poco per un campione del suo calibro (dal 42′ st Biglia sv)

Messi 7: semplicemente “el mejor delantero del mundo”, semplicemente Messi. Se la pulce argentina riesce a mettere a segno un goal dei suoi anche nelle sue giornate non propriamente migliori allora, probabilmente, il mondiale brasiliano potrebbe tingersi di biancoceleste. Dopo un primo tempo sempre a testa bassa, nella ripresa decide di alzare la testa e, d’un tratto, portarsi a spasso quasi l’intera difesa bosniaca piazzando un imprendibile mancino dopo una sgroppata di 30 metri.


Sabella 6,5: l’ex allenatore dell’ Estudiantes parte con il 3-5-2, continua l’opera con il 4-3-3 e finisce la gara con un 4-4-1-1. Argentina più solida nella seconda frazione con l’ingresso di un rubapalloni come Gago e con Garay spostato al centro di una difesa assestata a 4.

PAGELLE Bosnia&Herzegovina

Begovic 6: viene beffato praticamente a freddo da un proprio compagno di reparto che la mette dentro nella porta sbagliata. A dispetto dell’arsenale micidiale argentino che deve fronteggiare, scalda i guantoni soltanto su una conclusione di Mascherano intorno alla mezz’ora di gioco. Nella ripresa vede Messi far l’amore con il pallone e non può far altro che assistere da spettatore.

Mujdza 5,5:  il difensore del Friburgo si lancia con coraggio all’assalto del fortino albiceleste dopo aver accusato il colpo dello svantaggio iniziale. Ha il pregio di mettere in difficoltà in più di un’occasione Rojo propiziandone anche l’ammonizione. Nella ripresa lascia il posto ad Ibisevic (dal 23′ st Ibisevic 7: sono bastati appena 17′ ed un solo pallone giocabile alla punta dello Stoccarda per bagnare nel miglior modo possibile, all’esordio, questo mondiale.)

Spahic 6: argina Aguero come se fosse la cosa più semplice del mondo e mantiene alta la linea difensiva fino a quando un certo Messi non sale in cattedra nella ripresa.
Bikakcic 6: perfetto, assieme al compagno di reparto Bikakcic, per tutto il primo tempo e gran parte del secondo ad eccezione dello sfortunato autogoal. Nella ripresa crolla assieme a tutta la squadra

Kolasinac 5,5: davvero sfortunato (ed anche un po’ goffo in verità) il difensore dello Schalke 04 in occasione dell’autorete. Su calcio piazzato di Messi, Rojo spizza di testa la palla che sbatte sul ginocchio di un poco attento Kolasinac per poi finire il rete. Cominciare un Mondiale in questo modo e contro una squadra come l’Argentina rischierebbe di mettere in ginocchio chiunque ma non il roccioso difensore bosniaco che, verosimilmente, accusa il colpo subito per poi riprendersi assieme a tutta la sua squadra crollanto poi a metà ripresa sotto i colpi di Messi

Besic 5,5: tenta di tenere alta la diga di centrocampo e per una frazione di tempo vi riesce dando manforte ad una difesa pressochè impenetrabile. Nella ripresa cede la mano al maggior tasso tecnico degli argentini.

Hajrovic 6: ha subito la palla per raddrizzare le sorti dell’incontro quando Misimovic lo pesca in piena area argentina con un lancio geniale; purtroppo per la Bosnia Romero è reattivo e sventa il potenziale pericolo. Nella ripresa ci riprova ancora su calcio piazzato ma Romero è ancora attento (dal 26′ st Visca sv)

Pjanic 6: le qualità del forte centrocampista centrale in forza alla Roma non le scopriamo certo questa sera, ma se un giovane come Miralem all’esordio si permette anche il lusso di dribblare l’avversario nella propria area di rigore e di fare un tunnel nientemeno che a Di Maria allora vuol dire che di classe c’è n’è da vendere.

Misimovic 6,5: tutte le azioni più pericolose della Bosnia passano dai suoi piedi. Il centrocampista del Guizhour Renhe (squadra cinese) è il centro nevralgico del gioco (dal 29′ st Medunjanin 5,5: il centrocampista del Gaziantepspor è dotato di una buona conclusione e non impiega troppo tempo nel provarci. Il poco tempo e lo scarso utilizzo ne limitano il potenziale.)

Lulic 7: prova di assoluto valore da parte del laterale della Lazio all’esordio assoluto in un Mondiale. Nella prima frazione contiene bene Zabaleta e mette in seria difficoltà Campagnaro e Maxi Rodriguez che non lo tengono mai. Nella ripresa concentra le proprie energie prettamente sullo sviluppo d’attacco della manovra fungendo quasi da finto attaccante e sostituendo in area Dzeko ogni qual volta l’attaccante bosniaco fosse uscito dai blocchi per attaccare gli spazi. Regala ad Ibisevic un cioccolatino dolcissimo che la punta bosniaca non deve far altro che mettere in rete.

Dzeko 6,5: il forte attaccante del Manchester City ha il pregio di trasformare in giocabile qualsiasi palla che gli arrivi, in qualsiasi modo. Sfodera un lavoro preziosissimo ed è l’unico a venire sempre incontro al pallone uscendo dai blocchi spesso e volentieri.
Mario Miccio