La prima allenatrice donna della storia del calcio professionistico si era dimessa una settimana fa.

Corinne Diacre  (foto da www.espnfc.com)

Corinne Diacre (foto da www.espnfc.com)

Un colpo di scena dopo l’altro, ma alla fine il risultato è lo stesso: il Clermont Foot 63 la prossima stagione non avrà un allenatore, ma una allenatrice.
Ai primi di Maggio il piccolo club di Ligue 2 (la Serie B francese) aveva annunciato a sorpresa la contrattazione come responsabile della prima squadra di Helena Costa, allenatrice portoghese di 36 anni, che si sarebbe dovuta così convertire nella prima donna a guidare dalla panchina un club professionistico maschile di alto livello. Tutto sembrava filare liscio: reazioni favorevoli da stampa ed ambiente, presentazione ai mezzi di comunicazione di massa ed inizio del ritiro fissato per lo scorso Lunedì 23 Giugno. Poi, arrivato il giorno del via alla storica avventura, le sorprendenti dimissioni della Costa, giustificate con motivi personali non chiariti ed una speranza: «Che le mie dimissioni non ostacolino l’ingresso delle donne nel mondo dello sport».

Il presidente del club, Claude Michy, ci era rimasto male. Ma evidentemente è un tipo sagace. Non ha demorso nelle sue rivoluzionarie intenzioni e nella giornata di Sabato 28 ha annunciato tramite la pagina web ufficiale del club l’ingaggio di Corinne Diacre.


La Diacre ha 39 anni, ne compirà 40 in Agosto, ed è stata una delle migliori calciatrici del francesi di sempre, lo testimoniano 121 presenze (e 14 gol) in nazionale tra il 1993 ed il 2005, selezione di cui era stata a lungo capitano. Giocava nel ruolo di difensore centrale. Appesi gli scarpini al chiodo a causa di un brutto infortunio dopo una carriera intera passata a difendere i colori del Soyaux, nel 2007 fu nominata assistente dell’allenatore della nazionale francese femminile Bruno Bini. Dal 2010 combinava questo ruolo con quello di allenatrice della prima squadra del suo Soyaux.
Ora, inattesa, le arriva la grande occasione nel calcio maschile, con un contratto di due anni e l’obbiettivo di evitare la retrocessione.

 

Mario Cipriano