Daddy Birori è un calciatore ruandese di 27 anni che giocava in nel club congolese AS Vita col nome di Etekiama Agiti Tady. Un affare che in Africa sta facendo scalpore.
Sono cose che nel 2014 riesce difficile credere siano ancora possibili. Eppure succedono… Che sia in Africa, in Europa o in Asia poco importa, anche se non si può negare che il Continente Nero è sempre un po’ più propenso ad essere scenario di storie come questa.
La storia è quella di Daddy Birori. Nato il 12 Dicembre del 1986 a Kinshasa, in Zaire, attuale Repubblica Democratica del Congo, ha giocato tra il 2008 ed il 2012 nei club ruandesi Mukura Victory Sports, ATRACO FC e Kiyovu Sports. Un calciatore normale con una carriera come tante, un buon attaccante ma niente di che, sufficiente per entrare nel giro della nazionale del suo paese, ma non per finire sulle prime pagine dei giornali.
I suoi problemi iniziarono due anni fa, quando – in coincidenza col ritorno nella sua terra d’origine – la federazione ruandese gli propose di cambiare identità per poter dare una mano anche alle nazionali giovanili. E così Daddy Birori nelle ultime due stagioni ha giocato nel club congolese dell’AS Vita di Kinshasa col nome di Etekiama Agiti Tady, nato il 13 Novembre 1990…
Le carriere dei due calciatori son proseguite in parallelo: Etekiama Agiti Tady gioca nell’AS Vita, mentre Daddy Birori difende i colori della nazionale del Ruanda. L’AS Vita la passata stagione è arrivato secondo in campionato, qualificandosi per la CAF Champions League, in cui sta disputando un ruolo da protagonista, tanto che il prossimo mese si giocherà l’accesso alla finale, un traguardo cui Etekiama ha contribuito con quattro reti: la prima lo scorso 15 Febbraio, in occasione di una ininfluente sconfitta per 2-1 in Nigeria al primo turno (a Kano contro i Pillars, dopo aver vinto 3-1 l’andata); la seconda il 9 Marzo, un rigore decisivo contro i zimbawesi del Dynamos (1-0 il finale, 0-0 all’andata); il terzo il 6 Giugno, ancora un rigore, realizzato all’88’ della terza giornata della fase a gironi sul campo dell’Al-Hilal; il quarto il 27 Giugno, anche questo su rigore, al 97’ e valido per battere 2-1 i sudanesi nella quarta giornata della fase a gironi, una vittoria decisiva in ottica qualificazione. Intanto, Daddy contribuiva a portare avanti il Ruanda nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa 2015, segnando anche uno splendido hattrick contro la Libia lo scorso 31 Maggio ed uscendo al 76’ osannato dal pubblico dello “Stadio Regionale Nyamirambo” di Kigali.
Lo scandalo viene alla luce dopo la gara del turno successivo. Il 20 Luglio il Ruanda gioca a Pointe-Noire contro il Congo. La gara finisce 2-0 per i padroni di casa e Daddy Birori gioca 76’. A fine match, però, l’allenatore dei congolesi Claude Le Roy apre il vaso di Pandora, rivelando che, quando allenava la Repubblica Democratica del Congo (dal 2011 al 2013), aveva visto giocare Daddy con l’AS Vita facendosi chiamare Etekiama Agiti Tady.
In una intervista rilasciata a RFI.fr e pubblicata la scorsa Domenica 17 Agosto, il francese Le Roy ha dichiarato: «Sapevo che con l’AS Vita gioca con un passaporto diverso da quello che usa col Ruanda. Secondo le nostre informazioni, l’AS Vita non sa niente di questa situazione, mentre la nazionale ruandese si. Noi ne abbiamo discusso coi dirigenti del Ruanda, diffidandoli dall’utilizzare il giocatore».
I ruandesi, però, decisero di disattendere tale avvertimento e, dopo la gara di ritorno (giocata il 2 Agosto senza Birori e vinta 2-0 dal Ruanda, qualificatosi poi ai calci di rigore), scattò la denuncia alla CAF: il massimo organismo calcistico africano aprì subito una inchiesta, verificò i fatti ed alla fine lo scorso Lunedì ha comunicato la decisione di sospendere a tempo indeterminato Birori ed eliminare il Ruanda dalla Coppa d’Africa.
Ora, mentre Birori si difende goffamente, il Ruanda minaccia vani ricorsi al TAS. Le cose, però potrebbero peggiorare, perché il prossimo 17 Settembre la CAF emetterà la sentenza definitiva sul caso, da cui dovrebbe venir fuori la decisione di radiare Daddy Birori. Ed anche Etekiama Agiti Tady.
Mario Cipriano