L’attaccante francese non tramonta mai: anche a 37 anni è ancora capace di realizzare grandi giocate e grandi gol.

(foto  ftiw.usatoday.com)

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Le immagini sono di circa una settimana fa, della scorsa Domenica 7 Settembre. In campo New York Red Bulls e Sporting Kansas City per un match di Major League Soccer, il massimo campionato nordamericano di calcio. Ad inizio secondo tempo i New York di Thierry Henry erano in vantaggio per 1-0 contro i campioni in carica grazie alla rete dell’attaccante inglese Bradley Wright-Phillips all’11’, ma sembravano tutt’altro che sazi.
Al 7’ della ripresa un contropiede lento ma verticale porta la palla dalla difesa ad Henry, che fa da parete per l’avanzata del terzino sinistro costaricense Roy Miller; questi vede al centro il francese Péguy Luyindula, che allarga a destra per l’ala britannica Lloyd Sam, il quale cerca lo spazio per andare al tiro col sinistro, ma, non trovandolo, cambia gioco in orizzontale per Tití Henry: dall’angolino sinistro dell’area di rigore, il capitano fa pochi passi verso il centro per tenere a distanzi i rivali incaricati di chiuderlo e libera un destro potente e preciso che va dritto dritto all’incrocio dei pali dalla parte opposta.

È il 2-0 che chiude la gara, tenuta in piedi solo dalla rete qualche minuto dopo di Dwyer per i Kansas City. Per i Red Bulls una vittoria indispensabile nella corsa ad un posto ai Play-off di MLS.


Thierry Henry, dunque, stupisce ancora e dimostra che la qualità non si perde con gli anni. Negli Stati Uniti d’America continua a giocare, divertirsi e divertire. In attesa che sbarchino nel 2015 Ricardo Kaká, Frank Lampard e David Villa, è ancora lui la stella più lucente del campionato USA.
Il francese gioca a New York dal 2010, quando lasciò Barcellona dopo tre anni di trionfi. Cresciuto nel Monaco, dopo un fugace passaggio dalla Juventus esplose nell’Arsenal, con cui segnò 226 reti in otto stagioni (cui ne andrebbe aggiunta un’altra realizzata durante un prestito di 40 giorni ad inizio 2012). Nel suo palmares, tra le altre cose, un campionato francese, due inglesi e due spagnoli, ma soprattutto la Champions League del 2009. Con la nazionale francese, con cui tra il 1997 ed il 2010 ha giocato 123 gare e segnato 51 gol, ha fatto parte della generazione d’oro che vinse la Coppa del Mondo 1998 e l’Europeo 2000.

Mario Cipriano