L’ex interista, a 38 anni suonati, decide il big match d’Uruguay con una punizione delle sue e vola verso la conquista del campionato nazionale.
Minuto ’94 della gara più importante dell’anno. Il risultato è fermo sull’1-1 quando viene fischiato un calcio di punizione da distanza considerevole. È l’ultima chance della gara, il momento in cui ci vuole il colpo di un campione per risolvere la contesta. E il campione appare, un campione eterno, eterno nella sua grandezza come eternamente è stato discontinuo ed incompleto.
Álvaro Recoba ha deciso Club Nacional vs Peñarol con una perla delle sue, di quelle che ormai quasi due decenni fa innamorarono Massimo Moratti e i tifosi dell’Inter. Già, perché “El Chino” gioca ancora, dice che sarà questo il suo ultimo anno, ma lo disse anche l’anno scorso e pure due stagioni fa. Poi ogni volta cade in tentazione e continua. Ha 38 anni, ma quando ne avrà 60 quel piedino sinistro sarà sempre e comunque magico.
La gara, giocatasi ieri sera, Domenica 9 Novembre, era valida per la 12ª giornata del Torneo Apertura uruguayano. Di fronte le due grandi storiche del piccolo Paese sudamericano: il Club Nacional, con in bacheca 44 titoli nazionali e 3 Coppe Libertadores, contro il Peñarol, 47 più 5.
Il Nacional di Montevideo era già in fuga con 28 punti, 7 avanti al Racing secondo in classifica, 11 su River Plate e Peñarol terzi, 20 sul Danubio campione uscente. La gara era l’occasione per chiudere i conti dell’Apertura in caso di vittoria e contemporaneo stop del Racing (che alla fine ha vinto la sua gara contro El Tanque Sisley, il che lo lascia a -7 dalla vetta con tre gare da giocare), facendo fuori anche l’eterno rivale.
Il Peñarol, però, aveva deciso di ribellarsi alla sentenza e si era portato in vantaggio ad inizio secondo tempo con una rete su calcio di rigore di un altro trentottenne ex interista, quell’Antonio Pacheco che vestì il nerazzurro durante una sola gara nella stagione 2000/2001 (l’anno disastroso della staffetta Lippi–Tardelli), ammutolendo i 60.000 del “Estádio Centenario”. La gara, a quel punto, si era fatta bruttina e nervosa, un nervosismo sfociato in un cartellino rosso a testa (Macaluso per i “Carboneros” e Romero per i “Tricolores”), situazioni che facevano il gioco del Peñarol, abile ad arrivare al 90’ in vantaggio, chiuso in difesa ma sempre pronto a ripartenze che non si concretizzavano nel 2-0 solo per la giornata ispirata del portiere del Nacional Gustavo Munúa (ex Fiorentina), ma anche per la consueta lentezza dell’ex juventino Marcelo Zalayeta (marcato da un altro che è passato dalle nostre parti, Diego Polenta, talento inespresso di Genoa e Bari).
Quindi al 91’ il gol del pari di Seba Fernández, entrato a gara in corsa al 68’ insieme a Recoba, l’eroe della notte con questo calcio piazzato che farà scendere più di una lacrimuccia a qualche tifoso interista:
Mario Cipriano