Un padre aggredisce un arbitro e il figlio chiede scusa a tutti compiendo un atto esemplare.
Ancora un episodio sconcertante sui campi di calcio: un arbitro viene aggredito da un genitore e il figlio in campo reagisce chiedendo scusa a tutti. E’ successo anche questa volta in Puglia in provincia di Lecce, dopo l’episodio di settimana scorsa a Cavallino, nel Campionato di 2^ Categoria, questa volta è avvenuto a Tricase nel Campionato del Settore Giovanissimi ragazzi tra i 14 e 15 anni nella partita tra Tricase e Sogliano Cavour.
L’episodio è raccontato così sulle pagine odierne del Nuovo quotidiano di Puglia: durante il secondo tempo della partita, un arbitro 17 enne viene aggredito dal papà di un giocatore non condividendone l’operato sul campo, il genitore scavalca la recinzione invade il terreno di gioco e picchia la giacchetta nera mollando schiaffi e spintoni; è stato necessario il trasporto al pronto soccorso del giovane arbitro, dove è stato poi dimesso con una prognosi di 3 giorni. Il figlio 14 enne dell’aggressore prontamente dopo un pianto chiede scusa in campo a tutti e all’arbitro rendendosi protagonista di un grande gesto morale e pulito, in un mondo del calcio dove l’aggressività troppo sovente ha la meglio.
Riprendiamo dal quotidianodipuglia.it le parole del Presidente della squadra locale Angelo Tundo
“Mi è stato riferito – dice il presidente – che, dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio di tre gol ed inferiorità numerica, i ragazzi stavano provando a risalire la china, visto che si erano portati sul 3-2. A quel punto, pare senza una particolare causa scatenante, il genitore del nostro giovane e moralmente bravissimo calciatore ha pensato bene di scavalcare la rete di recinzione, avvicinarsi all’arbitro e mollargli un paio di ceffoni. Siamo oltremodo dispiaciuti per l’episodio, anche se è corretto specificare che questo signore nulla ha a che vedere con la società che rappresento e che lo “Sportinsieme Sogliano” ha per due anni consecutivi conquistato la Coppa Disciplina. Adesso c’è solo voglia di superare questo triste episodio ed, al riguardo, la reazione del ragazzino è stata esemplare. Dopo il pianto spontaneo, sono subito arrivate le scuse, per un comportamento non suo, all’indirizzo dell’arbitro e di tutti i contendenti. Cosa che fa onore al nostro ragazzo”.
Un’ altra brutta pagina del calcio dove troppo spesso i genitori nelle partite dei settori giovanili vogliono intervenire e rendersi protagonisti in negativo, manifestando e invendo contro gli arbitri, questa volta addirittura si è arrivati al contatto fisico.
Zaffaroni Fabio