Il centrocampista tedesco torna al gol dopo oltre un anno d’inferno e ridà la vittoria ad un Dortmund in crisi.
Lo scorso Venerdì, nell’anticipo della 14ª giornata di Bundesliga, il Borussia Dortmund vice-campione di Germania è tornato alla vittoria, abbandonando l’ultimo posto in classifica e rimettendo la testa fuori dalla zona retrocessione. È stato un inizio di stagione strano per i gialloneri di Westfalia: partiti con l’ambizione di mettere i bastoni tra le ruote al Bayern Monaco di Pep Guardiola, si son ritrovati presto lontano dalla vetta, andando di male in peggio, fino all’estremo di inanellare cinque sconfitte di fila tra fine Settembre ed inizio Novembre (sette gare consecutive senza raccogliere i tre punti), cadendo alla fine del mese scorso sul fondo della classifica del campionato tedesco.
Il tutto, dopo aver vinto la Supercoppa di Germania in estate contro il Bayern e mentre in Champions League si contavan le partite per vittorie, 4 nelle prime 4 giornate e qualificazione archiviata con due turni di anticipo.
Il problema principale, al di là di una serie anomala di infortuni che tormentano la squadra fin dallo scorso anno, sembra essere di natura caratteriale: Reus (anche lui ora ai box) e compagni giocano pure bene, però alla prima difficoltà – un infortunio, un gol incassato, una occasione sbagliata – crollano incapaci di reagire alle avversità. È stato per questo che l’allenatore Jürgen Klopp la passata settimana ha rotto gli indugi, decidendo di puntare per la gara contro l’Hoffenheim per gli uomini più duri e resistenti psicologicamente, lasciando fuori più di un senatore (iniziando dal capitano Weidenfeller) e puntando per un gioco meno elaborato.
Tra gli uomini duri in questione, c’era İlkay Gündoğan. Punto di riferimento del Borussia che nel 2011 e nel 2012 vinse la Bundesliga e che nel 2013 raggiunse la Finale di Champions, titolare della nazionale tedesca che si preparava alla sfida Mondiale, inseguito dalle grandi d’Europa, col Real Madrid pronto all’offertona irrinunciabile, la sua traiettoria si interruppe brutalmente a metà dell’estate dello scorso anno: il 27 Luglio 2013 aveva contribuito a rovinare il debutto di Guardiola sulla panchina del Bayern (4-2 per il Dortmund con un gol ed un assist per lui), il 10 Agosto aveva iniziato la Bundesliga come titolare, il 14 aveva prestato servizio con la nazionale (anche lí una rete, nel 3-3 in amichevole contro il Paraguay), ma un problema al midollo spinale richiedeva soluzione immediata tramite una operazione chirurgica apparentemente semplice.
Qualcosa, però, evidentemente andò male, perché İlkay ha dovuto attendere il 18 Ottobre di quest’anno per rimettere piede in campo, 429 giorni dopo quell’ultima gara contro il Paraguay. In mezzo, i suoi compagni di nazionale si erano laureati campioni del Mondo senza di lui, un sogno svanito insieme a quello di trasferirsi a Madrid.
Venerdì scorso Gündoğan ha dato la vittoria al Borussia Dortmund con una rete di testa. In Bundesliga non segnava dalla 29ª giornata della stagione 2012/13, il 13 Aprile dell’anno passato in occasione del 6-1 contro il Greuther Fürth, 600 giorni esatti dopo.
Giunto all’ottava presenza stagionale (cinque in campionato e tre in Europa, sei da titolare), İlkay Gündoğan si è ripreso il Borussia Dortmund. Già mercoledì, Klopp dovrebbe riconfermarlo per l’ultima gara della fase a gironi di Champions League, in cui si deciderà chi tra i suoi ragazzi e l’Arsenal chiuderà al primo posto (gli basta un pari contro l’Anderlecht). Poi tre partite di campionato (trasferta a Berlino contro l’Hertha, visita del Wolfsburg secondo in classifica e chiusura a Brema) prima della sosta invernale. Sosta a cui il Borussia Dortmund spera di arrivare di buon umore, avendo lasciato la crisi alle spalle e pronto ad iniziare il 2015 senza cattivi pensieri.
Mario Cipriano