Il numero uno del club siciliano chiude la curva dello Stadio locale a seguito dei fatti del post-partita con lo Scordia dove gli ultras hanno preteso che i giocatori togliessero la maglia.

Stefania Amato Presidente Paternò foto dal web

Stefania Amato Presidente Paternò foto dal web

Il Paternò calcio, società militante nell’Eccellenza Sicilia, ha emanato un provvedimento più unico che raro, una sorta di D.A.S.P.O. nei confronti dei tifosi della Curva. I fatti: Domenica 18 gennaio il Paternò ha perso per 4-0 a Scordia. I tifosi, inferociti per l’esito della gara, hanno costretto i giocatori a togliersi la maglia rossoazzurra sotto minaccia.

La Presidente della società, Stefania Amato, non è stata a guardare e ha deciso di chiudere la curva fino al termine della stagione con un provvedimento che sebbene non sia preso dalle autorità pubbliche di molto si avvicina nella forma.

Di seguito il comunicato pubblicato sul sito internet della Società:

“La società comunica che dopo le intemperanze dei tifosi nei confronti della società, dirigenza, allenatore e giocatori, avvenute durante ed alla fine del match giocato a Scordia, la curva Sud rimarrà chiusa fino a fine stagione. Certi comportamenti sono assolutamente censurabili e non meritano di essere esibiti nei campi di calcio, e per lo più aggravati, perché avvenuti nei confronti di una donna, come la presidente Stefania Amato.

In più, non capiamo, non accettiamo e ripudiamo ogni forma di violenza, coercizione e prese di posizione dei tifosi, i quali a fine gara hanno preteso che i giocatori si sfilassero la maglia minacciandoli fisicamente. Certi episodi, lasciamoli fare ad altre platee e non in un contesto, dove quotidianamente si fanno degli enormi sacrifici, per poter portare avanti il progetto Paternò. La società si riserva inoltre di agire penalmente, contro i responsabili di tutto ciò”.

In queste ore la Presidente Stefania Amato ha voluto commentare la decisione attraverso un’intervista rilasciata al quotidiano “LA SICILIA” a proposito della chiusura parziale dello Stadio:  ” Sì, è così – conferma la stessa presidente del Paternò – perché questi non sono tifosi ma soltanto facinorosi che danneggiano la società e non fanno sicuramente bene alla squadra. L’avere obbligato e minacciato i giocatori a consegnare loro le magliette è stato un comportamento assurdo. Per cui ho denunciato i fatti presso le forze dell’ordine “.

Ma legalmente si può prendere la decisione di non aprire una curva?
Certamente! Sotto l’aspetto della sicurezza non disponiamo di un numero adeguato di stuart per vigilare, in tema di servizio d’ordine, in tutti i settori dello stadio. Di conseguenza, chi vorrà venire a vedere le partite del Paternò andrà in tribuna. E’ bene che si sappia che questi pseudo tifosi non pagano mai il biglietto d’ingresso e che quando vengono allo stadio utilizzano ancora i biglietti omaggio che ho loro regalato la scorsa stagione “.

Si può affermare, quindi, che la presidente Amato “prescrive” il… Daspo preventivo ai tifosi indesiderati?
Non tocca a me disporre questo tipo di divieti ma alle forze dell’ordine alle quali ha esposto denunzia per le minacce nei confronti dei miei giocatori “.

Solitamente le società chiedono alle tifoserie di andare allo stadio.
” A vedere le partite del Paternò preferiamo avere le famiglie, i bambini e quelli che vogliono il bene della squadra “.

Prevede provvedimenti nei confronti dei giocatori?
Per ora non abbiamo preso alcuna decisione ma nei prossimi giorni ci incontreremo per conoscere chi intende difendere la maglia e la società e chi, invece, stare dall’altra parte “.

Se l’è mai chiesto chi me lo fa fare?
” Assolutamente no! Intendo portare avanti il progetto Paternò sul quale c’è un importante investimento. Resterò al timone del Paternò a prescindere, dicendo ai contestatori “dura lex sed lex “.

 

Zaffaroni Fabio