Lo ha reso noto il Tribunale di Parma. Autorizzato l’esercizio provvisorio.
Nella giornata odierna il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della società ducale con l’autorizzazione dell’esercizio provvisorio affidato ai curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto (entrambi commercialisti). La sentenza è stata emessa intorno alle 15.30. Osvaldo Riccobene, rappresentante del Collegio sindacale del Parma, prima della sentenza era dubbioso sulla buona riuscita: “Dobbiamo mantenere il valore patrimoniale della società. La nostra massima attenzione è rivolta ai dipendenti e ai giocatori: sono loro il vero valore del Parma. Precedenti giurisprudenziali non ce ne sono: è un caso più unico che raro. Abbiamo anche noi dubbi fortissimi”.
Di fatti dopo la sentenza ha dichiarato: “L’udienza è stata breve com’era previsto. Il procuratore della Repubblica ha richiesto il fallimento. Noi non ci siamo opposti. Il debitore è il Parma Calcio, non Manenti. Manenti ha mandato una dichiarazione attraverso cui rinunciava alla sua presenza all’udienza. Quindi udienza assolutamente regolare. Le prossime tappe a brevissimo termine? Giudice e presidente del tribunale notificheranno il fallimento. Poi il curatore prenderà possesso della situazione”. E sulla partita di domenica: “Domenica ritengo che si possa giocare. Ma è una mia presupposizione. Nel caso non si entrasse in campo, sarebbe un danno enorme. Almeno per questa partita dovrebbero esserci le condizioni per disputare la gara”.
Il campionato verrà comunque concluso fino al termine della stagione grazie ai cinque milioni stanziati dalla Lega lo scorso 6 marzo. Sono state anche definite le date dei recuperi con Udinese (8 aprile) e Genoa (15 aprile).
Nel frattempo oggi la squadra era in campo in una amichevole contro il Fidenza (Serie D) per preparare la partita di domenica in casa col Torino.
Tommaso Mancioli