L’intervista all’attaccante del Lanciano Alberto Cerri, astro nascente del calcio italiano.
C’è un ragazzo che avrebbe potuto rappresentare il futuro del Parma ma che, per ovvi motivi, appare destinato verso altri lidi. Questo ragazzo si chiama Alberto Cerri, professione attaccante. Prestato dai gialloblù al Lanciano, sta ritrovando la condizione dopo un serio problema al ginocchio ed è pronto a tornare a fare ciò che gli riesce meglio: segnare!
Cerri è un centravanti di 194 cm, una mole che però non ne sminuisce le innate capacità acrobatiche e di coordinazione. Alberto sa giocare anche per la squadra e, aspetto mai banale per uno che di mestiere fa il “nueve” puro, ha il gol nel sangue. Quest’anno, dopo 5 giornate, aveva già gonfiato la rete 4 volte, prima che un infortunio condizionasse la sua stagione.
Nelle giovanili del Parma, dove è cresciuto (Parma è anche la sua città natale…), ha segnato a raffica e in maglia azzurra la musica è sempre stata la stessa: 18 gol per lui tra tutte le selezioni nazionali in cui ha giocato, numeri che gli solo valsi l’esordio con l’Under 21 di Gigi Di Biagio. Tanta roba per uno che il 16 aprile compirà 19 anni: il futuro è dalla sua parte e c’è già chi è pronto ad investire parecchi soldi per portarsi a casa quello che da molti è considerato il nuovo Christian Vieri. Noi abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Alberto, sappiamo che giochi a calcio dall’età di 6 anni. Come è nata in te la passione per questo fantastico sport? Raccontaci i tuoi inizi con un pallone tra i piedi.
“Devo ringraziare mio padre. Come hai detto tu, avevo sei anni e lui mi chiese se volevo fare un allenamento con una squadra del mio paese, l’U.S. Fulgor San Secondo. La società stava allestendo una formazione di ragazzi del 95′-96′ ed io scelsi di provare un’esperienza che per me era nuova. E’ stato questo il mio primo avvicinamento al mondo del calcio e da quel momento non ho più smesso di correre dietro ad un pallone. Sono rimasto alla Fulgor dai 6 ai 9 anni, età in cui mi arrivò l’offerta del Parma, dove poi ho fatto tutta la trafila delle giovanili: è senza dubbio a Parma che sono cresciuto e diventato calciatore”.
Hai esordito in serie A in un Parma-Pescara del 2013, quando avevi appena 16 anni e 348 giorni. E’ quello il giorno che consideri, ad oggi, il più importante per la tua giovane carriera? I brividi al momento dell’ingresso in campo avranno avuto contorni magici…
“Ricordo benissimo quei momenti. Quando Donadoni mi fece entrare ho provato un’emozione fortissima, anche perchè non mi aspettavo di esordire. Sicuramente lo considero uno dei giorni più significativi per me dal punto di vista calcistico ma non è l’unico. Nella lista aggiungerei la vittoria dello Scudetto con gli Allievi del Parma e la finale dell’Europeo Under 17 contro la Russia, nonostante perdemmo ai rigori. In futuro, però, spero di vivere partite e momenti ancor più importanti”.
Un paio di curiosità. Chi era il tuo idolo da bambino e quale il calciatore a cui ti senti di assomigliare di più. Magari, però, ti ispiri semplicemente ad Alberto Cerri…
“Non saprei dirti chi era il mio idolo, perchè ce ne sarebbero davvero tanti da elencare. Riguardo all’altra domanda, invece, pur essendo consapevole di dover prendere spunto da qualsiasi campione a cui leggo di essere paragonato, mi ispiro solamente a me stesso. Questo perchè ritengo che ognuno sia unico nel suo modo di giocare: l’ho sempre pensato e continuerò a vederla così”.
Passiamo all’attualità. Con il Lanciano la stagione e’ iniziata col botto. Alla quinta presenza avevi già segnato 4 gol, con la media pazzesca di una rete ogni 58′. Poi l’infortunio al ginocchio. Come hai vissuto questo difficile periodo? Il rientro in campo, comunque, c’è già stato, ma vista la tua stazza fisica non puoi essere ancora al 100% della condizione.
“Subito dopo l’infortunio ero ovviamente molto scoraggiato perchè le cose stavano andando alla grande e uno stop così lungo non ci voleva proprio. Poi mi sono detto che era inutile piangersi addosso e ho lavorato duramente per tornare il più presto possibile. Naturalmente non sono ancora al massimo della condizione, ma sto accumulando minuti importanti e posso dire di sentirmi sempre meglio, partita dopo partita. Il mio obiettivo personale è quello di tornare, in breve tempo, ai livelli di inizio stagione”.
Senza questo incidente di percorso, ti saresti sentito pronto a lottare per la classifica cannonieri di Serie B? Inoltre, con i tuoi gol, il Lanciano avrebbe avuto ulteriori chance di inserirsi in zona play-off, anche se la speranza e’ tuttora viva…
“Si, ci avrei provato a vincerla, anche perchè ero convinto di poter fare tanti gol. Per quanto riguarda la squadra, invece, il nostro obiettivo è sempre stato quello di salvarci e, visto che per raggiungere la quota salvezza ci mancano pochissimi punti, possiamo già ritenerci soddisfatti così. I play off, però, sono molto vicini: l’ottavo posto è lontano solamente 3 punti e quindi non resta che giocarcela fino alla fine. Noi daremo il massimo, come sempre”.
Che piazza e’ quella rossonera? In molti dicono ci sia un ambiente sereno ed ideale per fare calcio.
“Innanzitutto Lanciano è una piccola città, quindi non si corre il rischio di perdersi (ride)… Per il resto posso confermare che l’ambiente trasmette una tranquillità perfetta per giocare a calcio. Consiglierei questa piazza a qualsiasi giovane voglia fare un’ esperienza come la mia”.
Il tuo cartellino è sempre di proprietà del Parma. Avrai seguito molto attentamente il caos totale che ha colpito la società in questa annata thrilling. Cosa ne pensi a riguardo?
“Sì, essendo del Parma la vicenda mi ha scosso ancora di più. Sono molto dispiaciuto per tutti i dipendenti della società, non meritano una situazione del genere. Ho sentito spesso i miei compagni di squadra, a cui vanno fatti solamente i complimenti. Vedremo come si evolverà la questione ma soprattutto la mia speranza è che un fatto del genere non capiti più a nessuna squadra”.
Dall’attualità al futuro. Le voci di top club sulle tue tracce si sprecano. Inter, Juve, Roma in Italia e Manchester United all’estero. Confidaci, se c’è, la preferenza di Cerri tra queste squadre e l’effetto che fa sentire questi importanti rumors di mercato per un ragazzo della tua età.
“Non sto pensando minimamente al futuro. Sono concentrato unicamente a finire bene il campionato col Lanciano, l’estate è lontana… Le voci di mercato sinceramente non mi toccano e qui devo ringraziare un grande come Arrigo Sacchi. Quando ero a Parma mi ripeteva sempre di non farmi condizionare da ciò che scrivono i giornali, sia in positivo che in negativo. Non ho affatto dimenticato quelle parole e ogni giorno faccio tesoro del suo consiglio: penso solo a dare il massimo, il resto mi scivola addosso!”
Oltre a farti un grande in bocca al lupo per una carriera luminosa, ti chiediamo di esprimere un desiderio: qual’ è il tuo sogno calcistico per il futuro?
“Vincere tutto che c’è da vincere (roba da poco ndr) e arrivare il più in alto possibile, sia a livello personale che di club. A quel punto anche la Nazionale verrà di conseguenza. Non penso ci siano sogni migliori di questi…”
Giuseppe Marzetti