Alex Marini, il difensore della Maceratese neo promossa in Lega Pro.

Alex Marini, difensore della Maceratese (foto dalla rete)

Alex Marini, difensore della Maceratese (foto dalla rete)

Una delle grandi sorprese di tutti i campionati nazionali di questa stagione si chiama Maceratese. Poco conta se è la Serie D (girone F) il palcoscenico di cui parliamo, perché i ragazzi allenati da Giuseppe Magi hanno fatto qualcosa di straordinario, raggiungendo risultati che vanno ben oltre la categoria di riferimento. Infatti, lo scorso week-end è arrivata la vittoria del campionato con conseguente promozione in Lega Pro. Decisiva la vittoria per 1-0 contro l’Agnonese per far scattare la festa.

Inoltre, la Maceratese può vantare il record di unica squadra imbattuta in Europa, insieme alla Dinamo Zagabria. Meglio di Juventus, Barcellona, Real Madrid, Chelsea e Bayern Monaco: non è follia, bensì un dato statistico evidente a tutti. Nessuno finora è riuscito ad abbattere la lepre biancorossa e, anche se i meriti sono da attribuire a tutta la rosa, non si può che indicare Alex Marini come uno dei protagonisti assoluti di questa bella favola calcistica. Da quando c’è lui a comandarla, la difesa biancorossa si è trasformata in un vero e proprio fortino. Marini, che per caratteristiche fisiche e tecniche può essere definito il Sergio Ramos marchigiano, ha giocato 33 match su 33 ed i livelli delle sue prestazioni sono sempre stati altissimi.

Alex, la prima domanda non può che riguardare il vostro personalissimo record. Come ci si sente ad essere (insieme alla Dinamo Zagabria) l’unica squadra europea imbattuta, quando manca ormai un solo turno al termine del campionato?

“Sicuramente è un piacere enorme, anche perché rappresenta un dato più unico che raro: non capita tutti i giorni di raggiungere un traguardo simile. Posso dire a gran voce che ce lo meritiamo appieno, avendo dato il massimo fin dal primo giorno di ritiro. Vincere un campionato da imbattuti è qualcosa di fantastico, la consideriamo una stella da tenerci stretta al petto. Per questo motivo ci teniamo a chiudere in bellezza domenica e, anche se per festeggiare questa impresa abbiamo un po’ allentato la presa in settimana, vogliamo scendere in campo concentrati il più possibile, in modo da finire la stagione senza sconfitte.”

Qual è il segreto della Maceratese? I risultati ottenuti in questa stagione, a prescindere dal record, parlano da soli: 22 vittorie, 60 gol fatti , 21 subiti (miglior difesa del campionato).

“Il segreto è la forza del gruppo, un gruppo che ci ha creduto dall’inizio del campionato in tutte le partite, recuperando anche incontri che si erano messi male. Siamo stati uniti dentro e fuori dal campo, aiutandoci in ogni situazione e questo ci ha permesso di raggiungere un risultato che a Macerata mancava da moltissimi anni. Quest’anno, nel nostro spogliatoio, ci sono grandi uomini oltre che ottimi giocatori, gente che ha voluto fortemente essere protagonista in qualsiasi campo si andava a giocare.

Un grande merito va al mister Magi e, più in generale, a tutta la società: sono loro che hanno saputo plasmare una macchina perfetta, capace di non sbagliare praticamente nulla. Anche le scelte di mercato si sono rivelate ottime, con l’arrivo di giocatori determinati a raggiungere obiettivi importanti. La squadra sapeva di disputare un campionato difficile, ma è cresciuta settimana dopo settimana, non mollando mai di un millimetro e ora possiamo finalmente goderci quello che senza alcun dubbio ci siamo meritati: la promozione diretta!”

Avete comandato la classifica dall’inizio ed il vostro primato non è stato mai realmente messo in discussione. C’è però una squadra che, in un determinato periodo del campionato, hai temuto potesse impensierirvi nella corsa verso la Lega Pro?

“Diciamo che pur avendo seguito tutto l’anno il cammino delle nostre avversarie, abbiamo sempre pensato che arrivare in Lega Pro dipendesse unicamente da noi. Ovviamente eravamo consapevoli di avere a che fare con squadre agguerrite e tra queste non si può che menzionare la Sambenedettese, da molti considerata in estate la candidata principe alla vittoria finale. Io ho avuto il piacere di giocare con i colori rossoblù addosso e so bene che si tratta di una società blasonata e abituata a giocare questi campionati con un unico obiettivo: lottare per il vertice. Anche Campobasso, Chieti e Fano (ed il secondo posto è la testimonianza della loro forza) sono compagini di tutto rispetto, ma la Maceratese è stata bravissima a guardare unicamente in casa propria e questo penso sia un altro aspetto che ha contraddistinto la nostra stagione.

Non abbiamo mai perso la concentrazione, riuscendo a rimanere saldamente al comando in tutti questi mesi e raggiungendo, con un turno d’anticipo, il risultato che ognuno di noi ha voluto fortemente fin dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti. Anzi, se non avessimo sbagliato 6 rigori decisivi, di cui 2 nello scontro diretto a Fano dove non andammo oltre il pari, il discorso promozione sarebbe stato chiuso anche prima.”

Ora passiamo ai singoli. Puoi farci il nome del compagno di squadra che, quest’anno, ti ha sorpreso di più?

“Se proprio devo fare un nome, dico Mirko Garaffoni, un punto di riferimento fondamentale per me e per la squadra. Lui ha disputato molti campionati professionistici vincendo parecchio ed ha trasmesso la sua mentalità positiva e vincente a tutto il gruppo. Ci ha sempre dato la carica giusta in ogni settimana e nonostante abbia quasi 39 anni, sembra ancora oggi un ragazzino per quello che riesce a dare in campo. Personalmente ho avuto la fortuna di legarci molto, perché oltre ad essere il mio compagno di reparto è stato quello con cui ho vissuto in questi mesi qui a Macerata. Mi ha sicuramente aiutato a crescere dal punto di vista calcistico, avendo appreso da lui quell’ulteriore bagaglio di esperienza che non avevo prima di arrivare qua: la mia idea, infatti, è che si può sempre migliorare ed io grazie a Mirko ci sono riuscito ancora. Lo considero un grande calciatore e soprattutto una persona splendida.”

Qual è, invece, il giocatore che consiglieresti a società di categorie superiori? Qualcuno potrebbe essere pronto al grande salto e per tutto l’ambiente biancorosso sarebbe un ulteriore motivo d’orgoglio.

“Nel nostro organico ci sono diversi giovani che possono crescere bene e misurarsi, un giorno, in categorie superiori. Uno di questi è Consalvo Cordova, terzino destro classe 1995 che può giocare anche da centrale difensivo. Consalvo è stato protagonista di un settore giovanile importante con la maglia della Reggina e quest’anno ha disputato una stagione fantastica, mettendo in mostra tutto il suo potenziale. Ragazzo umile, mai una parola fuori posto e in possesso di qualità tecniche da veterano: scommetterei ad occhi chiusi su di lui.”


Chiudiamo con una domanda personale. Alex Marini è ormai diventato sinonimo di promozione, intesa naturalmente come salto di categoria. Negli ultimi tre anni, infatti, ti sei tolto questa grande soddisfazione per ben 2 volte. Cosa si prova a raggiungere un risultato simile? Immaginiamo che la gioia sia indescrivibile, forse ancora di più quando non si è partiti con i favori del pronostico…

“Sì, è davvero una grande gioia e io sono felicissimo di provarla per la seconda volta in così breve tempo. Quando vinsi il campionato con la Sambenedettese ero al mio primo trionfo e l’emozione fu indescrivibile; conservo ricordi bellissimi di quel successo, ricordi che il tempo non ha sicuramente cancellato. Quest’anno sono riuscito a ripetermi in un’altra piazza speciale e aver raggiunto questo obiettivo da imbattuti e con la migliore difesa del torneo, rappresenta la classica ciliegina sulla torta. Vincere, comunque, non è mai facile, non lo è stato a San Benedetto e tantomeno a Macerata. Nulla è scontato nel calcio e dentro di me c’è grande orgoglio per esserci riuscito di nuovo!”

Giuseppe Marzetti