Giovanni Simeone gioca nel River Plate ed è esploso nel recente Sudamericano Under-20. Su di lui anche gli occhi del Palermo per il dopo-Dybala.
Nel calcio essere “figlio d’arte” raramente è un vantaggio. Quasi mai. Spesso ottimi calciatori sprofondano sotto il peso delle aspettative, costantemente bombardati dai paragoni con un genitore famoso, come se le qualità del papà dovessero necessariamente proiettarsi sul figlio. Altre volte, invece, succede che il figlio superi il padre. Non c’è una costante e la sensazione è che, se uno ha qualità, alla fine emerge ed avere dietro una famiglia capace di supportarti e consigliarti può essere pure un vantaggio.
Un figlio d’arte che sta provando ad imporsi e far la sua carriera è Giovanni Pablo Simeone, primogenito del “Cholo” Diego Pablo Simeone. Gio (con l’accento sulla ‘i’) di Simeone ha il fisico scolpito e la determinazione, ma come caratteristiche tecniche è molto diverso da quel che era il papà, essendo un centravanti d’area, un numero 9 vecchio stile di quelli che in Europa stanno un po’ sparendo ma che in Argentina sono ancora considerati indispensabili.

Da sinistra a destra: Diego Simeone, Gio Simeone, Ángel Correa e Germán Burgos (foto tratta dal profilo Facebook ufficiale di Diego Simeone)
Nato nel 1995 a Madrid, quando il “Cholo” giocava nell’Atlético, ha seguito la sua famiglia a Milano prima, a Roma poi, quindi ancora a Madrid, prima del ritorno in patria. Entrò nelle giovanili del River Plate nel 2008, quando suo padre fu assunto come allenatore della prima squadra, che portò alla vittoria del “Torneo Clausura” di quell’anno, ultimo alloro nazionale celebrato dai “Millonarios”. Nonostante le dimissioni di Diego alla fine di quello stesso anno, Giovanni continuò la sua traiettoria nel River e nel 2011 si guadagnò a suo di gol il primo contratto da professionista, un triennale poi rinnovato fino al 2017 con clausola rescissoria di 15 milioni di Euro.
Ed è che il “Cholito” è un attaccante alto 1 metro e 80, veloce e scaltro, ma anche potente ed opportunista. Nelle giovanili del club di Buenos Aires si è messo in evidenza con un repertorio goleador completo: di destro, di sinistro, di testa, di rapina o dopo giocata personale.
Presenza fissa nelle nazionali inferiori argentine, la scorsa estate fu convocato dal CT Alejandro Sabella per accompagnare la spedizione della selezione “albiceleste” ai Mondiali brasiliani, con un ruolo di “sparring” che tradizionalmente fa da aperitivo ad una carriera brillante. La sua esplosione, però, è avvenuta lo scorso Gennaio in occasione del Sudamericano Under-20 che l’Argentina ha dominato e vinto, guadagnandosi la qualificazione ai prossimi Mondiali di categoria (che inizieranno a fine mese in Nuova Zelanda) ed alle Olimpiadi di Río 2016 grazie anche alle 9 reti in 9 gare di Simeone.
Nel nuovo River Plate di Marcelo Gallardo non sta trovando moltissimo spazio, sia per la concorrenza sia per i continui impegni con le nazionali, ma dalla prossima estate il salto gerarchico dovrebbe avvenire anche a livello di club. Questo a meno che il richiamo dell’Europa non si faccia tanto forte da accelerarne la partenza: sono vari, infatti, i club del vecchio continente interessati a scommettere su di lui, su tutti il Palermo che cerca il sostituto di Paulo Dybala, ma anche l’Atlético Madrid del “Cholo”. Stando alla stampa spagnola, il club campione di Spagna ha già messo le mani su un’altra stellina dei “Millonarios”, cioè il difensore Emmanuel Mammana, ma starebbe tenendo d’occhio anche il “Cholito” ed il centrocampista Claudio Kranevitter.
Insomma, quello del “Cholito” Simeone è un nome da tenere in conto per il prossimo calciomercato, una scommessa non economica ma dall’ottima percentuale di successo. E chissà che tra qualche anno non finiremo col parlare di Diego Simeone come del papà di Giovanni…
Mario Cipriano