Parla Dino Moxedaneo, figlio del presidente della Neapolis Mario che è stato investito dal ciclone calcioscommesse.

Mario Moxedano, presidente della Neapolis (foto dalla rete)

Mario Moxedano, presidente della Neapolis (foto dalla rete)

Il ciclone calcioscommesse ha inverstito in pieno la famiglia Moxedano, soprattutto Mario, presidente della Neapolis che ha militato nel campionato di Serie D girone I. Negli ultimi giorni si sono fatte tante ipotesi sul futuro della squadra. A fugare ogni dubbio ci pensa Dino, figlio del presidente nonché dirigente della squadra: “In riferimento a diversi articoli riportati da vari media nazionali relativi alla presunta messa in vendita del titolo sportivo della Neapolis, ci tengo a chiarire alcuni punti determinanti. Nonostante le numerose richieste e i differenti potenziali acquirenti, con la presente, voglio ribadire il nostro totale disinteresse verso eventuali trattative. Tanto abbiamo investito nel calcio e sempre con una sola finalità: la passione verso questo sport e questo mondo. Come spesso accade, però, questa passione, alla fine, non ha fatto altro che portare dolore, delusione e un grande spreco di risorse economiche e non. E’ per tali motivazioni che confermo la volontà di non voler continuare nel mondo del calcio.


Per essere più precisi, il titolo non sarà iscritto nè da noi nè da nessun altro. Nel frattempo restiamo in attesa fiduciosi e speranzosi che la giustizia faccia il proprio corso dimostrando la totale estraneità ai fatti di mio padre. E’ impensabile che una persona che ha sempre incentrato la propria vita su valori come il lavoro e il sacrificio possa essere minimamente implicato in tali situazioni. E’ impensabile che un imprenditore del suo calibro, con oltre duecentocinquanta dipendenti, possa essere trattato come un criminale qualsiasi. E’ assurda tutta questa situazione. E’ assurdo tutto quello che io e la mia famiglia stiamo attraversando. Siamo imprenditori, persone serie alle quali mai hanno interessato e mai interesseranno determinati frangenti. Quello che, personalmente chiedo a tutti è un po’ di buon senso. In attesa che la magistratura prenda le proprie decisioni, smettetela di speculare sulla vicenda”.