Il montenegrino si è già preso San Siro.

Stevan Jovetic, attaccante Inter (foto dalla rete)

Stevan Jovetic, attaccante Inter (foto dalla rete)

Ore 20.45 di una domenica di fine estate milanese. Si gioca Inter-Atalanta, prima partita degli uomini di Mancini nella Serie A 2015-2016, necessariamente da vincere per scacciare via i fantasmi di un precampionato quantomeno allarmante. Al centro dell’attacco c’è il nuovo capitano, Mauro Icardi, voglioso di bagnare con un gol il suo esordio con la fascia al braccio.

Alle 21:02, però, il numero 9 viene richiamato in panchina da Roberto Mancini: il problema muscolare accusato nel riscaldamento lo stava condizionando, Mauro correva intimidito, non era lui. Dalla panchina si alza Stevan Jovetic e San Siro lo accoglie con un applauso che sa quasi di presagio alla festa finale. Per lui, si tratta della prima con l’Inter in gare ufficiali. La prima col 10 sulle spalle, la maglia che fu di Baggio, Ronaldo e di quel Wesley Sneijder che tanto fa rima con Triplete. Jo-Jo, però, non ha paura, è pronto a prendersi i compagni sulle spalle, a trascinarli al successo. Con il suo talento, sopraffino e smisurato. Cosa che un certo Mateo Kovacic, venduto a peso d’oro, non è mai sembrato in grado di fare. Questione di personalità, questione di pedigree del campione.


Stevan non è al massimo della condizione, non può esserlo, ma ad ogni pallone toccato fa intravedere un qualcosa di straordinariamente importante: lui può accendere San Siro, illuminarlo di luce cristallina. Negli ultimi anni all‘Inter la qualità è mancata, è mancato l’uomo capace di risolvere una partita da solo: ieri però i tifosi nerazzurri dalle 21: 02 in poi hanno iniziato a capire che quell’uomo forse è arrivato.

Un pensiero che alle 22: 35: è diventata certezza, col destro a giro di Jo-Jo in pieno recupero che scuote la porta di Sportiello e il cuore del mondo Inter. San Siro esplode, lo speaker grida il suo nome e la festa può partire. Jovetic, senza problemi fisici, può essere uno dei pochi top player (insieme a gente come Pogba ed Higuain per intenderci) della nostra Serie A. Può essere “el diez” in grado di deliziare il palato fino di tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport che è il calcio.

Dunque, bentornato Stevan. Ci eri mancato.

 

Giuseppe Marzetti