Il presidente del Teramo dopo la sentenza della Corte Federale è a pezzi: “Sono distrutto”.
Distrutto, arrabbiato e sfiduciato verso le istituzioni calcistiche, questo è lo stato del presidente del Teramo Luciano Campitelli dopo la sentenza della Corte Federale che ha ridotto la punizione per lui ed il suo Teramo dopo che in primo grado era stato retrocesso in Serie D. Questo però non è bastato per riottenere la Serie B conquistata sul campo nello scorso campionato poichè secondo i giudici la “combine” tra Savona e Teramo c’è stata e quindi alla fine il club abruzzese dovrà ripartire dalla Lega Pro con 6 punti di penalizzazione: “Il calcio non merita persone seria – attacca Campitelli affranto- Io sono una delle persone più serie d’Italia e non meritavo questo trattamento. Il Catania si è comprato 6 partite e ha ricevuto la nostra stessa punizione con soli 3 punti in piu’ di penalizzazione, non si può distruggere così una persona“.
E a questo punto il numero uno del Teramo non sa neppure se continuerà la sua avventura nel calcio e lancia accuse pesanti contro l’Ascoli: “Non lo so se andrò avanti, di certo non voglio rimettere i soldi in uno sport per poi essere trattato così. Mi hanno etichettato in questi giorni come uno dei peggiori presidenti del calcio italiano e sto andando in crisi. Sono distrutto perchè so di essere una persona onesta che in vita sua non ha mai imbrogliato nessuno. Oggi ho capito che l’Ascoli doveva salire…c’è poco fa fare“.
Anche il sindaco di Teramo è furioso per la sentenza e si lascia scappare un laconico commento: “Questa sentenza è qualcosa di aberrante“.